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BLANC: “CAPOLAVORO DI MOURINHO CONTRO IL CHELSEA. E’ STATO IL COLPO DELL’ANNO”

Per Laurent Blanc, allenatore del Bordeaux e principale candidato alla successione di Raymond Domenech sulla panchina della nazionale francese, il «colpo dell’anno Mourinho l’ha fatto contro il Chelsea» più che con il Barcellona....

Daniele Mari

Per Laurent Blanc, allenatore del Bordeaux e principale candidato alla successione di Raymond Domenech sulla panchina della nazionale francese, il «colpo dell'anno Mourinho l'ha fatto contro il Chelsea» più che con il Barcellona. «Mi ha sorpreso - dice Blanc in una lunga intervista al periodico France Football - per quello che ha messo in piedi con l'Inter in casa del Chelsea. All'andata se l'era cavata bene con due gol sulle uniche occasioni avute. Ma al ritorno, bum, ha messo due attaccanti, un numero 10, un centrocampo a rombo, ha fatto il suo gioco e il colpo di genio gli ha regalato la qualificazione. Secondo me la tattica era ispirata dal precedente doppio confronto con il Barcellona».

Per Blanc, il Barcellona resta la «bellezza assoluta», la squadra che gioca «come ogni allenatore vorrebbe che la sua facesse». In semifinale di Champions - continua - «aveva ridotto le sue possibilit… di qualificazione all'andata. Il viaggio in pullman, il problema del recupero, più qualche episodio sfavorevole: era troppo, anche per il Barca. Un allenatore garantisce per la preparazione della sua squadra, dopo non pu• controllare completamente quello che succede». Quanto all'allenatore dell'Inter, secondo Laurent Blanc i suoi due assi nella manica sono la capacità di «osare e di osare molto» e quella di «portare il suo gruppo a superarsi». Lo ha conosciuto giocando a Barcellona, quando il portoghese era il secondo di Bobby Robson poi di Louis van Gaal: «Ma era lui che teneva in mano lo spogliatoio - ricorda Blanc - d'altra parte uno spogliatoio come quello del Barca, con i catalani, gli stranieri, le lingue diverse, gli ego e il resto. Bisogna saperci fare! Josè era uno che sapeva guidare gli uomini e che non si metteva paura di niente. Ho capito molto presto che non sarebbe rimasto il secondo di nessuno...».