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Bocca: “Ranieri meno colpevole di una squadra vecchia e presuntuosa. Moratti…”

Daniele Mari

Fabrizio Bocca, nel suo blog su Repubblica, ha commentato in maniera severa l’esonero di Claudio Ranieri da parte dell’Inter, al secondo cambio di allenatore stagionale: “C’era da aspettarselo, se uno in 17 anni affida...

Fabrizio Bocca, nel suo blog su Repubblica, ha commentato in maniera severa l'esonero di Claudio Ranieri da parte dell'Inter, al secondo cambio di allenatore stagionale: "C’era da aspettarselo, se uno in 17 anni affida l’Inter a 18 allenatori diversi (Bianchi, Suarez, Hodgson, Castellini, Simoni, Lucescu, Lippi, Tardelli, Cuper, Verdelli, Zaccheroni, Mancini, Mourinho, Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri e appunto Stramaccioni), difficile che il penultimo di loro possa resistere agli effetti nefasti di una squadra che dopo otto sconfitte in dodici partite ufficiali è precipitata ormai all’ottavo posto in classifica, scavalcata – senza offesa – anche dal Catania, e con la prospettiva di sprofondare ancora di più in questo scorcio di stagione che resta. Servirà a qualcosa il cambio? Direi proprio di no. Ma io non avrei cambiato nemmeno Gasperini nel settembre scorso, o Benitez lo scorso anno, tanto a cosa è servito appunto? Nell’Inter l’allenatore è uno dei problemi, uno solo.

Cambiarli a ripetizione è servito unicamente ad accrescere l’enorme senso di precarietà e di vuoto di potere. Da quando se ne è andato Mourinho – che francamente ormai mi sembra ormai troppo lontano nel tempo perché ancora ci sia qualcuno che pensi di replicarlo anche solo in piccola parte -, comanda o conta qualcosa un allenatore all’Inter? E poi ha colpe Ranieri? Certo che ne ha, né più né meno di altri, a cominciare da una squadra vecchia e presuntuosa che vive di una gloria recente, ma purtroppo già svanita. Doveva forse rischiare qualcosa di più, ma non aveva il potere e la forza per rovesciare l’Inter. Né forse la capacità, bisogna ammetterlo. Furono abbastanza illusorie quelle nove vittorie in dieci partite di campionato tra novembre e gennaio, subito dopo è cominciato un ciclo negativo uguale e contrario, con tanto di eliminazione dalla Coppa Italia, dalla Champions League e con la classifica che si è fatta sempre più magra. Per Moratti deve essere insopportabile anche guardare il Milan primo e ventidue punti più sopra. Per gli allenatori in questi casi vale la solita regola: aiutati che Dio ti aiuta.

Ranieri ha fatto troppo poco per evitare il tracollo, ed è inutile attaccarsi a quel primo tempo giocato con grande orgoglio contro la Juventus. L’orgoglio conta se fa gol e punti, altrimenti nel calcio non serve a nulla. Tanto più se ti trovi sulla panchina dell’Inter, che manco ti siedi e già ti hanno segato una zampa. La precarietà all’Inter è totale: nel pomeriggio Moratti aveva confermato Ranieri e la sera cacciato. Ci possiamo scandalizzare, certo. Ma come lo abbiamo fatto troppe altre volte ormai, e inutilmente. L’Inter e Moratti sono sentimentali e umorali, prima magari ti fanno un contratto a vita e poi ti scaricano, giocatori compresi ovviamente. Anzi loro hanno un filo diretto col presidente e contano dieci volte di più dell’allenatore stesso."