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Bonucci: “Con l’Inter venderemo cara la pelle”

Daniele Mari

«Abbiamo toppato giovedì contro il Palermo quando tutti ci davano per vincenti dopo uno splendido successo a Udine». Alla luce di questo precedente lo juventino Leonardo Bonucci non si esalta per il 4-2 rifilato nell’ultimo turno al...

«Abbiamo toppato giovedì contro il Palermo quando tutti ci davano per vincenti dopo uno splendido successo a Udine». Alla luce di questo precedente lo juventino Leonardo Bonucci non si esalta per il 4-2 rifilato nell'ultimo turno al Cagliari, ma assicura che domenica sera al Meazza contro l'Inter «chi scenderà in campo venderà cara la pelle, perchè vogliamo vincere». Candidato assieme al romanista Okaka e al difensore del Genoa Ranocchia nel concorso Gillette Future Champions, Bonucci si presenta raccontando di essere aiutato quotidianamente da un motivatore che gli ha consigliato di indossare la maglia con il n.19, che è il giorno in cui è nata la sua compagna ma anche «un segno di protezione, autostima e forza». Sono doti che, spiega, sono servite nella sua rapida ascesa calcistica. E il prossimo appuntamento è la sfida di Europa League contro il Manchester City di Roberto Mancini. «È l'allenatore che mi ha fatto esordire in serie A all'Inter il 14 maggio 2006, giovedì lo ringrazierò perchè è anche merito suo se sono arrivato qui», spiega il difensore bianconero, che grazie all'ottima stagione con il Bari si è guadagnato un posto al Mondiale e poi la chiamata della Juventus. «Tante squadre mi hanno cercato per parecchio tempo, poi quando ho saputo che l'interesse della Juve era forte non sono stato tanto a guardarmi intorno», racconta Bonucci, ammettendo poi che la squadra sta soffrendo un pò in difesa: «Siamo ancora un cantiere aperto, purtroppo non possiamo lavorare in settimana per provare schemi tattici perchè si gioca ogni tre giorni». in compenso Bonucci ha già segnato tre volte: «Non me lo immaginavo, forse è dovuto al fatto che fino ai 17 anni giocavo da attaccante. Comunque - continua - devo migliorare in fase difensiva perchè una squadra come la Juve non può subire così tante reti».