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Tarcisio Burgnich,ex difensore nerazzurro nonché ex tecnico dell'attuale allenatore interista ai tempi del Catanzaro, ai microfoni de IlSussidiario.net ha analizzato la delicatissima situazione attraversata dall' Inter:
Come si spiega questo momento no dell'Inter?
Onestamente non me lo spiego, i giocatori di alta qualità ci sono. La qualità per qualificarsi in Champions League ci sono. Non ci si può dimenticare dall'oggi al domani di quanto di buono fatto sin qui. Per questo spero, e credo, che riescano a rimettersi in sesto. Il tempo per arrivare in terza posizione c'è ancora.
Secondo lei la società crede ancora nel tecnico?
La società ci deve credere per forza, siamo alla vigilia di una partita fondamentale contro il Marsiglia. Inoltre credo che qualora si riuscisse ad ottenere un buon risultato, il morale crescerebbe e ci si libererebbe di tutte queste paure che bloccano attualmente la formazione di Ranieri.
Quindi crede sia impossibile un esonero in questo momento?Dipende tutto dalla società, impossibile dare giudizi. Mercoledì hanno una partita importante. Poi spetterà al presidente prendere una decisione se continuare o meno con Ranieri.
Non se la sente quindi di escludere il cambio di panchina, se anche in Champions dovesse andare male?
Non lo escludo, ma credo che le cose dovrebbe andare davvero male. Sono tre/quattro gare che va tutto storto, ma ripeto son convinto che la squadra possa ancora riprendersi.
E come si fa a risollevare una squadra così sfiduciata?Secondo me basta fare un risultato positivo. Quella di Marsiglia è una sfida complicata, sarà fondamentale innanzitutto non prendere gol; tutta la squadra dovrà cercare di aiutarsi l'uno con l'altro. L'attacco dovrà dare una mano al centrocampo, ed il centrocampo dovrà aiutare la difesa. Se tutti insieme si danno una mano, sono convinto che ne possano venire fuori.
Ranieri viene spesso definito il normalizzatore, arriva in situazioni difficili e riesce a risollevare la situazione, ma perché non riesce a fare quel salto di qualità?Non sono d'accordo basta un episodio per far dimenticare quanto di buono fatto. Rompere quanto di buono creato. È tutta una questione di morale adesso; come le ho detto inizialmente una squadra non può dimenticare come si gioca da un giorno all'altro. La paura di non riuscire a fare risultato ti blocca e frena anche le gambe.
Roma-Juventus e Chelsea, sembra quasi un perdente di successo, l'eterno secondo? Una coincidenza?Questo è un luogo comune. Lui ha fatto bene in Spagna, ha fatto bene in Inghilterra. Non mettiamolo sotto questo aspetto. L'unico punto è il morale, superando questo momento si può ancora raggiungere il terzo posto.
Dove finiscono le colpe di Ranieri ed iniziano quelle dei giocatori e della società?In questo momento è una colpa del gruppo, della squadra. La società in questo momento non c'entra nulla. Eto'o è andato via, è vero, ma la sua partenza non basta a giustificare quest'andamento. Ci sono stati tanti incidenti di percorso, molti infortuni e squalifiche. Se ti mancano uno o due pezzi da novanta, qualsiasi squadra ne risente. Se la Juventus perde due uomini anche lei va in difficoltà.
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