Sono state depositate le motivazioni che hanno spinto i giudici, nella prima tappa del processo Calciopoli, a ritenere colpevoli Antonio Giraudo, Tullio Lanese, Tiziano Pieri e Paolo Dondarini. "Un viaggio in un pezzo dello scandalo, precisamente 5 partite di serie A del campionato 2004-05, con i loro "contorni", il loro "prima, durante e dopo", come si legge su gazzetta.it. Un peso specifico molto importante nella condanna a Giraudo assumono "le riunioni plurime avvenute periodicamente con Moggi, Bergamo, Pairetto, Lanese e Mazzini, alle quali Giraudo è stato presente contribuendo oltre che alla composizione delle griglie dei sorteggi ad adottare le determinazioni importanti per la vita dell'associazione", come si legge nelle motivazioni. Il reato per il quale l'ex dirigente bianconero è stato condannato è "l'associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva" che esisteva esattamente come come "le interferenze tra terreni di gioco e centri di potere che cambiavano le carte in tavola". Le conclusioni di questa sentenza per il rito abbreviato (scelto da Giraudo e che dà uno sconto di pena in caso di condanna)potrebbero influenzare anche il processo di Napoli (nel quale è stato rinviato a giudizio Luciano Moggi) che domani riprenderà con la testimonianza dell'ispettore Salvagna, che nel 2004 indagò sul caso.
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CALCIOPOLI, CONDANNA PER FRODE SPORTIVA A GIRAUDO. ECCO LE MOTIVAZIONI
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