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Continua la vergogna negli stadi. Pescara-Roma sotto indagine video

Alessandro De Felice

Non si placa la violenza, e la vergogna, negli stadi italiani e anche una semplicissima amichevole, quando sono coinvolte le persone giuste, o forse quelle sbagliate, diventa motivo di “esuberanza” da parte di alcuni...

Non si placa la violenza, e la vergogna, negli stadi italiani e anche una semplicissima amichevole, quando sono coinvolte le persone giuste, o forse quelle sbagliate, diventa motivo di "esuberanza" da parte di alcuni "tifosi". In particolar modo ciò avviene quando ad interpretare la parte dei protagonisti ci sono i tifosi giallorossi che già nello scorso campionato si erano resi protagonisti di atti di insulsa violenza: accoltellamenti, auto bruciate oltre che veri e propri arsenali scoperti dagli agenti pronti ad essere usati in caso di "necessità". Ai tempi si decise di intervenire, come sottolineammo sul sito, con mano molto leggera, forse troppo, e non come si sarebbe meritata certa gente che, purtroppo, sempre di più affolla i nostri stadi impedendo ai tifosi, quelli veri con la T maiuscola, di godere delle partite magari insieme alle proprie famiglie.

Ultima brutta vicissitudine è stata appunto l'amichevole disputata da Pescara e Roma. Partita macchiata da accoltellamenti e ricoveri in ospedale. Si è tenuta questa mattina in Questura a Pescara una riunione fra i rappresentanti delle forze dell'ordine per proseguire le indagini proprio sugli incidenti di domenica sera dopo la suddetta amichevole. Dopo il fermo di un tifoso romanista (guarda caso) di 35 anni, gli inquirenti stanno continuando a visionare le immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti all'interno dello Stadio Adriatico e nelle vie adiacenti l'impianto sportivo. «Stiamo continuando a lavorare senza sosta. Fino ad ora - ha dichiarato il vicario del Questore Mario Della Cioppa - non ci sono altri tifosi indagati. Siamo però in contatto con i colleghi della Digos di Roma per individuare, attraverso le immagini, eventuali sostenitori romanisti coinvolti nei tafferugli di fine partita. Occorreranno però alcuni giorni, considerando che, al di là della identificazione, le immagini dovranno anche costituire fonte di prova di reato e quindi mostrare l'eventuale lancio di oggetti, petardi o comunque azioni atte ad offendere». Sono diverse centinaia i tifosi biancazzurri e giallorossi ripresi dalle telecamere gestite dal Gos (Gruppo Operativo Speciale della Questura di Pescara). Il dirigente della Questura di Pescara Della Cioppa si dice soddisfatto della gestione dell'ordine pubblico prima e dopo Pescara-Roma e non è d'accordo con chi parla di sottovalutazione del rischio incidenti prima del match: «Non credo ci sia stata sottovalutazione del pericolo di incidenti. I fatti ci dicono che nei giorni scorsi anche dopo altre gare amichevoli c'erano stati problemi. A Pescara domenica scorsa sono arrivati diversi romani che erano in vacanza in Abruzzo e probabilmente qualcuno si è mosso con superficialità, lasciando le auto proprio dietro lo stadio». «Devo dire - ha concluso Della Cioppa - che il servizio d'ordine ha funzionato, visto che i tafferugli fra i tifosi sono stati immediatamente sedati dalle forze dell'ordine».