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Sette arresti e undici denunce. È il bilancio dei disordini che si sono verificati nella Capitale dopo la finale di Coppa Italia disputata all'Olimpico tra Inter e Roma. Al termine del match, un gruppo di circa 100 tifosi romanisti, giunti a Largo De Bosis, si sono resi responsabili di lancio di bottiglie contro le forze dell'ordine: immediato l'intervento di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, che hanno disperso la maggioranza dei facinorosi. Nell'occasione sono state fermate 12 persone, delle quali 6 maggiorenni arrestati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e 6 minorenni denunciati per gli stessi reati. Il tifoso responsabile dell'invasione di campo, bloccato subito dagli agenti in borghese del commissariato 'Pratì, è stato denunciato; sono stati denunciati anche altri 4 tifosi per scavalcamento dei cancelli prima dell'inizio della partita; è stato inoltre arrestato dai carabinieri un tifoso per inottemperanza al Daspo. Nei confronti di tutti i tifosi della Roma arrestati e denunciati verrà eseguita la misura del Daspo. Duecento tifosi giallorossi hanno cercato di forzare il cordone di sicurezza per arrivare ai supporter nerazzurri. Un primo bilancio parla di alcuni fermati, un poliziotto portato in ospedale e un tifoso interista accoltellato. Il tifoso interista è stato aggredito da un gruppo di quattro romanisti, intorno all'1.30 in via di Tor di Quinto. Il giovane, colpito alla coscia sinistra da una coltellata, è stato trasportato all'ospedale Santo Spirito e dimesso con una prognosi di 10 giorni.
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