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Fabio Monti sul Corriere della sera di oggi analizza la disfatta nerazzurra di sabato e il disastroso arbitraggio di Rocchi: «Tre premesse: 1. Il Napoli avrebbe probabilmente vinto anche in 11 contro 11, perché in questo momento è più squadra ed è una squadra più forte dell’Inter; 2. Inutile scomodare i precedenti di Rocchi con l’Inter, perché il problema arbitrale è tecnico e, dunque, molto serio. 3. L’Inter, come società, è convinta (e non da ora) che l’avvio di questo campionato rappresenti una specie di regolamento di conti post-datato, per l’assegnazione dello scudetto 2006».DOpo queste premesse Monti si sofferma sul problema arbitrale: «Inter-Napoli ha ribadito la mediocrità del livello arbitrale, che appare evidente quando si alza il livello delle partite. Se, come ha detto Braschi, Rocchi è il miglior arbitro italiano, la situazione è preoccupante. Quando ammonisce Obi per l’intervento su Lavezzi significa che non conosce il calcio e questo è il fatto grave». Poi viene analizzato il ruolo di Braschi: «È giusto che faccia il designatore chi, da arbitro, aveva cambiato residenza? Pur continuando a vivere a Barberino del Mugello (Fi), risultava residente a Prato. Nel 98-99, il sorteggio prevedeva che un arbitro non potesse dirigere la squadra della provincia in cui lavorava e risiedeva. La trovata aveva consentito a Braschi di dirigere (anche) la Fiorentina, in modo da aumentare la retribuzione. E se sia giusto che faccia il designatore chi nel 2003 era stato sospeso dall’Aia per 18 mesi per aver sottoscritto un contratto in qualità di dirigente con il Siena, senza aver ricevuto autorizzazione. A riabilitarlo fu nel 2006 il commissario Figc, Guido Rossi. Da designatore si è battuto per ridurre il peso della moviola, così da dare serenità agli arbitri. A tv spenta, il livello tecnico si è inabissato».
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