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Sono due gli elementi che monopolizzano l'attenzione sull'Inter di questi tempi: l'imminente ingresso degli azionisti cinesi in società e il gioco di Stramaccioni, del quale si parla da 80 giorni senza vederlo. Il tecnico ha confermato che domani in casa del Chievo giocherà con la difesa a 3 e questo comporterà altre due novità: un centrocampo più folto e la rinuncia a un elemento offensivo. Pensare che la difesa a 3 possa risolvere i problemi nerazzurri è un’illusione. Quello che è mancato fin qui è stata la capacità della squadra di occupare tutto il campo, di essere compatta fra le linee, di avere uomini che si muovono nello spazio e che per questo diano velocità alla fase offensiva. E serve maggiore reattività: è inspiegabile come Alvaro Pereira abbia consentito a Rosina di scappare verso l’area interista sul primo gol del Siena. Stramaccioni dovrebbe anche spiegare perché l’Inter corra dieci volte meno della Juve (che è già avanti di sei punti), a parità di impegni e perché è la squadra che batte peggio i calci d’angolo. Nonostante tutto questo, il tecnico nerazzurro continua a godere di un credito illimitato da parte del presidente Moratti. Il presidente ha dato la sua benedizione all’esperimento della difesa a 3.
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