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La visita era attesa. Massimo Moratti ha incontrato la squadra ad Appiano Gentile, a tre giorni dalla Juve. Nel girone di ritorno, l’Inter ha raccolto 6 punti (vittoria con il Chievo, pareggi con Palermo, Catania e Atalanta), non ha mai vinto a San Siro e ha perso 5 garesu 9 (Lecce, Roma, Novara, Bologna e Napoli). Il bilancio è disastroso e questo spiega perché i toni usati dal presidente siano stati formalmente gentili, ma severi. Nel senso che non ha fatto nulla per nascondere la propria insoddisfazione per il modo in cui la squadra sta giocando, perché non è obbligatorio vincere, ma sarebbe obbligatorio evitare partite come quelle viste dopo la vittoria sulla Lazio (22 gennaio). Non si sa se, come faceva suo padre quando le cose non giravano, abbia abbassato la voce oppure, come si usa in casi del genere, l’abbia alzata. Di certo, Moratti ha chiarito di ritenere inaccettabile di dover assistere a spettacoli come quello con l’Atalanta da qui alla fine del campionato, ha chiesto all’Inter di svegliarsi e ha ribadito che la gara di domenica può rappresentare la scintilla in una stagione così negativa. Era dalla notte della vittoria del Manchester United a Old Trafford nel primo anno di Mourinho (2-0, 11 marzo 2009) che non si vedeva un presidente così irritato.
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