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"Sarò un cuore diviso a metà, l'Italia mi ha dato tantissimo. Sono rimasto legato sia all'Inter che al Milan e sbilanciarmi non sarebbe giusto, perché mi hanno trattato bene da entrambe le parti". Hernan Crespo a TuttoMercatoWeb non si sbilancia e fotografa così le sue emozioni in vista del derby di Milano che si giocherà questa sera.
Com'è giocare il derby prima da una parte e poi dall'altra?"Bellissimo, fantastico. Quando ho giocato per l'Inter quelli del Milan non mi insultavano e viceversa. Ho guadagnato il rispetto dei tifosi da entrambe le parti e quando sono sceso in campo ho vinto sempre: cosa che non succedeva nel derby di Roma, che non ho mai vinto (sorride, ndr)".
Lei è stato applaudito ovunque, difficilmente il popolo interista riserverà una bella accoglienza a Balotelli..."Ho sempre avuto un modo di fare che evidentemente mi ha fatto guadagnare il rispetto di entrambe le tifoserie. Non dico che Balotelli non lo abbia fatto, ma ci sono modi e modi e se verrà contestato un motivo ci sarà"
Dopo la vittoria sul Barcellona sono tutti con Allegri: preferisce lui o Stramaccioni?"Non serviva certo battere il Barcellona per far vedere che Allegri è competente. È un ottimo allenatore. Anche Stramaccioni sa il fatto suo, è giovane e ha saputo gestire al meglio la situazione. Poi è normale che oggi Allegri ha i favori del pronostico".
E stasera, chi vince?"Se mi avessero chiesto a dicembre il favorito per il terzo posto avrei detto l'Inter. Oggi il Milan ha un Balotelli in più e questo non è poco. Punto sul grande spettacolo, ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad una grande partita".
Rodrigo Palacio: in una big troppo tardi?"Poteva arrivare in una big un anno prima. Secondo me è rimasto al Genoa un anno di troppo, sicuramente non mi sorprende che stia giocando ad alti livelli. Giocare a San Siro poi è bellissimo e stimolante".
Ricky Alvarez invece, non si è ancora messo in mostra. Che succede?"È un grande talento, ma da quando è arrivato ha cambiato diversi allenatori. Già cambiare abitudini e paese non è semplice, figuriamoci se cambi pure allenatore. Ma le qualità non si discutono".
Da un argentino all'altro: tutti aspettano Paulo Dybala del Palermo."Ha 19 anni, è stato pagato tanto ma sta facendo il suo percorso di crescita, un po' come Lamela alla Roma, che però ha trovato due allenatori come Luis Enrique e Zeman di mentalità offensiva. Dybala si è trovato in una situazione strana, perché il Palermo si ritrova a lottare per non retrocedere e negli ultimi anni non gli è mai capitato".
Chi è l'erede di Crespo?"Non vorrei creare false aspettative, perché già è difficile farsi un nome. Poi in Argentina appena un giocatore è bravo con il sinistro dicono che è l'erede di Maradona. Comunque io sto aspettando Destro, è un centravanti che mi piace tanto e vorrei che tornasse ai livelli di Siena".
E poi c'è Mauro Icardi, che sembra destinato all'Inter: è pronto?"Sono curioso di vederlo il prossimo anno, dovrà confermarsi. Io sono alla vecchia maniera: puoi esplodere un anno, ma la stagione successiva devi confermarti altrimenti non hai fatto niente. Ecco, per esempio per Destro sarebbe stato l'ideale restare a Siena e fare quindici gol. Se fai così dimostri di essere maturo, spero che con Icardi succeda questo, cioé che si mantenga a questi livelli: deve crescere con calma. Ma purtroppo il mercato e le esigenze non si sposano con la maturità di un giocatore".
Hernan Crespo: futuro da allenatore, già il prossimo anno?"A giugno finirò gli esami, poi sarò tutto orecchie. Andrò dove mi vorranno, con l'idea di allenare in serie A".
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