Aveva il vizietto del gol e contro la Juventus si esaltava ancora di più: parliamo di Julio Cruz, amatissimo ex centravanti dell'Inter, che ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha rilasciato una breve intervista:
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Cruz: “Mancini? Cambiò mentalità , ecco come. Icardi un grande, in Argentina…”
Aveva il vizietto del gol e contro la Juventus si esaltava ancora di più: parliamo di Julio Cruz, amatissimo ex centravanti dell’Inter, che ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha rilasciato una breve intervista: “È vero, contro...
"È vero, contro la Juventus segnavo e vincevo spesso. Ricordo la punizione al Delle Alpi nel 2003. Erano oltre 10 anni che l’Inter non vinceva a Torino, sembrava una maledizione. In porta c’era Buffon e decisi di calciare sul suo palo, ne uscì una parabola perfetta che nessuno aspettava. Vincemmo 3-1 e segnai una doppietta: una gioia incredibile. Adesso c'è Icardi, un grande goleador, all'Inter sta tenendo alta la bandiera dei centravanti argentini. Mi piace molto. E un altro attaccante molto forte gioca in Argentina, si chiama Alario è un 92 del River".
Non può mancare qualche riferimento al passato: "Andai via perché non avevo più spazio con Mourinho, Moratti mi offrì il rinnovo ma non volevo rubare soldi restando in panchina. Così andai alla Lazio che mi cercava da anni, sono contento della scelta e del fatto che l'Inter abbia vinto la Champions, Moratti ci teneva tantissimo. Il compagno più forte con cui abbia mai giocato? Dico Ibrahimovic."
Il discorso si sposta sull'eventualità di riportare lo scudetto a Milano: "Col ritorno di Mancini c'è stata una rivoluzione, lui è un grande allenatore e il suo arrivo cambiò la nostra mentalità e l'Inter tornò a vincere. La sua bravura sta nel capire le esigenze dei calciatori. Ai miei tempi vincere era un'ossessione, adesso invece la situazione è più serena e l'Inter è partita forte, ma attenzione a Lazio e Roma".
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