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Intervistato da goal.com, Angelo Domenghini, ex attaccante della grande Inter di Herrera, ha detto la sua sull'eventuale ritorno di Eto'o, e sul momento attuale della sua ex squadra:
Angelo, come giudichi la possibilità di un ritorno di Eto’o in nerazzurro a gennaio? Sei favorevole oppure contrario? “Secondo me si tratta di un’ipotesi un po’ azzardata, ma se il camerunense è nelle stesse condizioni della passata stagione è uno che può farti sempre la differenza. La questione semmai è di tipo etico ed economico”.
In che senso?
“Occorre vedere quanto l’ipotesi di un suo rientro all’Inter sia percorribile dal punto di vista morale ed economico. A questo punto gli chiederei: se adesso vuoi tornare, perché in estate hai accettato il trasferimento in Russia? Se l’affare dovesse realmente concretizzarsi io personalmente non lo vedrei come una cosa giusta, servirebbe maggiore coerenza da parte di tutti, anche per rispetto dei tifosi. Eto’o verrebbe a giocare soltanto un paio di mesi, e poi, sul più bello, lascerebbe di nuovo la squadra per tornare all’Anzhi…”
Dove potrebbe arrivare l’Inter con un Eto’o in più per qualche mese?
Il camerunense potrebbe giocare il derby d’andata con il Milan e le sfide di ritorno con Lazio, Roma e Napoli… “Eto’o farebbe sicuramente comodo a Ranieri. Ma l’Inter, purtroppo, alcune partite importanti le ha già perse in questo inizio di stagione. Tutte le lacune dei nerazzurri sono emerse in maniera esemplare nella recente partita contro il Napoli, dove la squadra, fortemente penalizzata dallo scandaloso arbitraggio di Rocchi, che ha cambiato la partita, ha subito 3 goal in casa. Con Eto’o o senza Eto’o, con Pazzini o con Milito, con Forlan o con Zarate, l’Inter manterrebbe sempre e comunque gli stessi problemi che si porta dietro dalla scorsa stagione. Bisognerebbe smetterla di sprecare i soldi per cambiare di continuo allenatore e pensare piuttosto a rinforzare la squadra in quelli che sono i suoi reparti più carenti: il centrocampo e la difesa. L’anno scorso è stato preso e poi cacciato via Benitez, uno dei migliori tecnici sulla piazza, poi c’è stato Leonardo, quindi Gasperini, ora Ranieri… Non sempre, quando le cose vanno male, è colpa dei tecnici. Tutti quei soldi che l’Inter ha speso in questo modo avrebbe potuto investirli per rafforzare la rosa, cosa che invece non ha fatto. Per questo dico che più che i tecnici la società avrebbe dovuto piuttosto licenziare qualche dirigente…”.
Se non è l’attacco il problema, cosa manca all’Inter in questo momento per tornare ad essere vincente?
“A centrocampo, a parte Thiago Motta, non ci sono incontristi né giocatori in grado di far ripartire l’azione. Cambiasso è ormai nella parte finale della sua carriera e in fase di copertura non riesce più a svolgere il lavoro che faceva fino a qualche anno fa. Zanetti si avvicina ormai ai 40 anni e fa quello che può. Servirebbero due-tre Stankovic tutti al 100 per cento della condizione. Mancano inoltre due esterni che sappiano far bene le due fasi e spingere in fase offensiva, supportando le punte. Anche in difesa andrebbero presi due terzini di livello e un difensore centrale. Tutto questo il presidente Moratti e la società lo hanno ben presente, sanno che se vogliono tornare a vincere occorre necessariamente metter mano al portafoglio”.
Che stagione ti aspetti dunque da parte nerazzurra? Come ti sembra questo campionato di Serie A?
“Se i dirigenti continueranno a far finta di niente, anche se dovesse arrivare Eto’o l’Inter è destinata a soffrire e ad andare incontro a un’annata difficile. Se invece saranno fatti in inverno investimenti mirati la situazione potrebbe cambiare in positivo. In Serie A c’è grande equilibrio, ma la nota dolente sono, mi spiace dirlo, ancora una volta gli arbitraggi. Direzioni di gara come quella di Rocchi in Inter-Napoli sono impensabili a questi livelli. Purtroppo in quell’occasione abbiamo avuto un ulteriore riprova che i nostri arbitri non sono i più bravi d’Europa, come invece loro sostengono, ma sanno solo applicare alla lettera il regolamento, estraendo cartellini, senza riuscire ad interpretarlo nel modo corretto”.
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