- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
in evidenza
Ci ha messo pochissimo tempo per entrare nei meccanismi di gioco di Roberto Mancini. Arrivato dalla Samp, non sembra aver minimamente risentito del cambio maglia, nonostante quella nerazzurra abbia un peso specifico ben diverso. Eder si è gia preso l'Inter e l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport spiega il motivo per cui Mancini lo ha voluto a Milano:
UN TEOREMA DA SOSTENERE - "Doveva dare la scossa e portare qualche gol alla causa interista. Per adesso si può barrare la prima casella. Sulla seconda attendiamo invece la prossima campagna elettorale. L’inserimento di Eder nel giocattolo-Inter ha comunque prodotto una svolta in senso buono. L’ex sampdoriano, infatti, si è subito incaricato di svolgere quel tipo di lavoro che Roberto Mancini chiede con insistenza dal ritiro di Riscone di Brunico dello scorso luglio. Il tecnico vorrebbe tenere in mano il gioco ogni partita e per questo sceglie quasi sempre di schierare almeno tre giocatori offensivi. Per sostenere il teorema, però, bisogna che almeno due diano una mano alle spalle. Cosa che non sempre è avvenuta con Jovetic e Ljajic in campo".
STOP AGLI ATTACCANTI SNOB - "L’attaccante della Nazionale è stato però acquistato anche per portare praticità sotto porta. Mancini non vuole che proliferi il «fighettismo» da attaccante snob. Ecco, per questo aspetto bisogna ancora attendere la prima gioia. L’ultima, con la maglia sampdoriana, risale al 24 gennaio (k.o. interno 4-2 contro il Napoli). Eppure anche qui, scavando con i dati Opta, si scopre che Eder è stato uno dei migliori interisti contro il Chievo. Ha tentato 6 volte il tiro (in tutta la 23a giornata solo Tonev del Frosinone con 8 ne ha provati di più) ed è stato il nerazzurro più cercato (39 passaggi ricevuti). In previsione di domenica, c’è un dato confortante: negli ultimi 2 incroci con l’Hellas ha segnato e fatto un assist. Gigi Delneri si attrezzi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA