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Partiamo da un assunto: l' Inter in corsa per tre competizioni al 25 di Aprile, rode e molto a parecchi. Quale migliore soluzione quindi, se non quella di attaccare i neroazzurri su più fronti? Bisognerebbe analizzare quanto siano paradossali le parole di certi soggetti che purtroppo in questa stagione, come nelle altre, non hanno raggiunto neanche il minimo obiettivo prefissato.
GALLIANI. L'amministratore delegato del Milan in tempi non sospetti affermò di non voler parlare dell'Inter, data la serietà della sua società. Questo 'stile Milan' però, sembra essersi perso con il passare dei giorni e con la certezza matematica di non essere neanche più in lotta per lo scudetto. Il primo attacco parte dall'assemblea dei soci in cui dichiara che le casse del Milan sono in rosso e che quindi non si potranno fare acquisti importanti nel prossimo mercato. In tutto questo tira in ballo l'Inter affermando di aver speso, in cinque anni, la bellezza di 809 milioni di euro. Frutto di un calcolo alquanto aleatorio perchè forse il sig. Galliani non ha tenuto conto delle entrate della società di Corso Vittorio Emanuele (cessioni Ibra, Maxwell n.d.r.) e delle ottime strategie di mercato adottate da Branca che hanno fatto arrivare a Milano gente del calibro di Milito, Sneijder e Lucio per pochi spiccioli. Il secondo attacco invece è di oggi quando afferma che l'Inter è una società che illude i tifosi, non il suo Milan. Anche su questo mi permetto di dissentire: sbaglio o a inizio campionato il Milan doveva vincere il tricolore? L'Inter porta a casa da 5 anni consecutivi almeno un trofeo, se questa è 'illusione' spero che continui in eterno!
RANIERI. L'allenatore della Roma, con il suo solito fare sornione, ha pianto miseria, sino a quando la sua squadra non è riuscita nell'impresa di scavalcare l'Inter. Una squadra che schiera gente del calibro di De Rossi, Totti, Riise, Pizarro, Vucinic può non essere in lotta per il titolo? Mi viene difficile pensarla cosi. Attacca l'Inter per quanto riguarda i 'due pesi e due misure' denunciati da Mourinho nella vicenda Totti-derby, affermando che le decisioni del giudice sportivo sono state buone e giuste. Il gesto di Totti era rivolto alla curva, mentre quello di Mourinho alle istituzioni. Altro errore. Il gesto di Mourinho era rivolto ai propri tifosi ed aveva un chiaro signicato spiegato dallo stesso entourage dell'allenatore nerazzurro: "potete anche arrestarmi, portarmi via, ma la mia Inter vincerebbe ugualmente".
JUVENTUS. In un annum horribilis, che ha visto la Juve fallire miseramente in tutte le competizioni, cosa decide di fare la società di Torino? Chiede la revoca dello scudetto 2005/06 all'Inter. Una richiesta, che parte dalla onestà dei dirigenti juventini. Ma se lo staff dirigenziale fosse stato cosi onesto, l'attuale Juventus non avrebbe dovuto chiedere, oltre alla revoca, anche la restituzione di quanto gli è stato tolto? Questa mossa risulta perciò essere un ridicolo tentativo di distogliere l'attenzione dal campionato tragi-comico, dopo la tanto annunciata 'terza stella' di inizio stagione.
MOGGI. Su di lui se ne potrebbero scrivere un'infinità di controsensi e paraddosi. Ci limitiamo solo alla sua dichiarazione in cui ammette di "utilizzare sim svizzere", dopo le smentite dei giorni precedenti per cui lui "non aveva mai avuto e utilizzato sim straniere". Come recita Primo Levi: "Se questo è un uomo"...
DETRATTORI DI BALOTELLI. Il calciatore più odiato degli ultimi anni in Italia, in una sola mossa diventa il più adorato dalle curve avversarie che gli dedicano solo cori a favore. E' bastato il semplice lancio di una maglietta per scatenare tutti questi sentimenti. Che fine hanno fatto tutti coloro che lo odiavano e che coglievano ogni occasione per insultarlo? Scomparsi nel nulla. Tutti a lodare il giovane talento nerazzurro adesso, manco si trattasse di Messi. Un consiglio per Mario: apri gli occhi!
Fatto il punto della situazione mi viene da pensare che nonostante tutto, questo clima di avversità ci carica e ci fa rendere ancora meglio. Se arriveranno i risultati poi sarà un bene, altrimenti continueremo nella nostra buona fede, consci di aver fatto tutto il possibile ma di non essere riusciti a sconfiggere le "male lingue". L'unico avversario che sembra non darsi mai per vinto.
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