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GIANLUCA ROSSI: UN TRIPLETE DA LEGGENDA!

Alessandro De Felice

Abbiamo contattato il noto giornalista e tifosissimo dell’inter Gianluca Rossi, che ci ha omaggiato di questo stupendo editoriale. A Madrid ho vissuto una notte incredibile, che mi porterò dentro per sempre. Dopo aver finito con le...

Abbiamo contattato il noto giornalista e tifosissimo dell'inter Gianluca Rossi, che ci ha omaggiato di questo stupendo editoriale.

A Madrid ho vissuto una notte incredibile, che mi porterò dentro per sempre. Dopo aver finito con le interviste al Bernabeu, sono arrivato al mio hotel bel oltre le cinque del mattino, cambiando quattro taxi, perché chi mi riconosceva mi tirava fuori quasi a forza dall’auto ferma ai semafori per un abbraccio, una foto, un coro. Questo delirio interista è bello chiamarlo Triplete, visto che gli atti decisivi della Champions si sono svolti in Spagna. Comunque, il terno con Scudetto, Coppa Italia e Champions League realizzato dall’Inter resta un’impresa storica, mai riuscita a nessuno in Italia e con solo cinque precedenti in Europa: nell’ordine Celtic Glasgow nel 1967, Ajax nel 1972, Psv nel 1988, Manchester United nel 1999 e Barcellona l’anno scorso. Fra agosto e dicembre il trionfo nerazzurro può ulteriormente arricchirsi o addirittura sublimarsi in un filotto di sei titoli, con Supercoppa Italiana, Supercoppa Europea e Mondiale per Club.

E grazie agli stranieri nerazzurri, l’Italia può contare anche l’anno prossimo su quattro squadre in Champions League, mentre Milano è diventata la città europea più titolata nel maggior numero di successi nell’Albo d’Oro della Coppa dei Campioni, superando proprio Madrid per 10 a 9. E Milano era appena diventata anche la città italiana con più Scudetti, sorpassando Torino per 35 a 34. Mourinho lascia ufficialmente l’Inter: era nell’aria da almeno un mesetto. Ovviamente dispiace, ma i più grandi lasciano sempre al top del loro successo per essere ricordati per sempre. E’ così che col passare degli anni il loro mito si perpetua e si rinforza. Nessun club al mondo, da quando esiste la Champions League, è mai riuscito a ripetersi subito. Nemmeno il fortissimo Barcellona quest’anno ha bissato! Chiunque raccoglierà l’eredità di Mourinho molto difficilmente potrà emularlo, rivincendo tutto. Capisco l’accecante ambizione dello Special One di voler realizzare un suo personalissimo triplete provando a vincere la sua terza Champions League in Spagna, dopo averla vinta in Portogallo e in Italia. Anzi, se lo conosco bene, ci riproverà tra qualche anno in Inghilterra, dove in passato è stato eliminato dal Barcellona e due volte dal Liverpool, non senza polemiche.

L’ho già scritto e lo riscrivo: Elvis Presley lasciava sempre il palco dei suoi memorabili concerti mentre l’orchestra continuava a suonare il brano di chiusura, mentre una voce fuori campo tuonava: “Elvis has left the building”, ossia Elvis ha lasciato l’edificio. Mourinho ha fatto così, come Aimé Jacquet, il Ct della nazionale francese che, dopo aver vinto il primo Mondiale in casa nel 1998, ha cambiato mestiere, chiudendo per sempre col calcio, consapevole che nessun altro successo, per quanto prestigioso, avrebbe potuto mai essere superiore al primo Mondiale nella storia del calcio francese. Marcello Lippi dopo il successo a Germania 2006 ora rischia di rovinare tutto alla ricerca di un bis francamente improbabile. Anche Enzo Bearzot, dopo aver vinto Spagna 1982, cadde nel tranello di riprovarci e a Messico 1986 fu un mezzo disastro, soprattutto per la sua immagine. Con la nostra nazionale c’è riuscito Vittorio Pozzo ai Mondiali 1934 e 1938, ma parliamo del calcio dell’ante-guerra, altri tempi! Quando si arriva al top, ripetersi è difficilissimo, soprattutto subito.

L’Inter conserverà comunque la sua ‘mourinhità’, intesa come personalità europea, così come ha mantenuto dopo Roberto Mancini la sua capacità di rivincere a livello nazionale. D’altronde una Champions come questa resta straordinaria anche per la qualità degli avversari battuti: il Rubin Kazan, campione di Russia uscente, il Barcellona, campione di Spagna uscente ed entrante, nonché campione d’Europa e del Mondo uscente, il Chelsea e il Bayern, campioni entranti di Inghilterra e di Germania, il gotha del calcio europeo insomma. Per continuare a vincere serve soprattutto Massimo Moratti, ora più che mai entusiasta di rinforzare ulteriormente una rosa già fortissima con un campionissimo. Non abbiate quindi fretta di interpretare ad ogni costo un futuro che vedo comunque radioso, anche se non si potrà sempre vincere tutto o quasi ogni anno, Anzi, voglio essere magnanimo e per la gioia degli agonizzanti gatti neri che hanno dedicato la loro esistenza al massimo pessimismo, dico pure che una stagione normale non sarebbe neppure un dramma, dopo tanti successi, non ultimi questi 18 giorni ininterrotti di festeggiamenti, dal 5 maggio, giorno della conquista della Coppa Italia, all’alba del 23 maggio, con 60.000 persone scatenate a San Siro per la Champions League, trascinate pure da Arnautovic (!) insospettabile capo-show. Ma già da adesso non credo ad un’interruzione del ciclo, soprattutto se la società lavorerà come ha fatto negli ultimi cinque anni. Da sempre, giocatori e allenatori passano, resta l’Inter con il suo storico triplete. E oggi ogni interista può fieramente guardarsi allo specchio e intitolarsi il celebre film con Will Smith tratto dal romanzo di Richard Matheson: Io sono leggenda.

Si ringrazia Gianluca Rossi per la disponibilità