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Il Guerin Sportivo ha pubblicato oggi un interessante articolo sulla situazione del bilancio juventino. I bianconeri hanno chiuso il bilancio 2011 con un rosso da ben 95,4 milioni. Secondo quanto riporta il Guerin Sportivo, riprendendo un pezzo di Giovanni Capuano (calcinfaccia.blogspot.com), questo buco di bilancio peserà sulle spalle dei piccoli azionisti:
"La cattiva notizia per gli azionisti della Juventus è nascosta a pagina 6 del comunicato con cui la società di Torino ha annunciato di aver chiuso il bilancio 2011 con un rosso record da 95,4 milioni di euro e di aver deciso di azzerare riserve e capitale sociale per ripianare le perdite e varare un aumento di capitale da 120 milioni per dotare il club di nuovi fondi. Nel capitolo dedicato all’aumento di capitale, infatti, il comunicato precisa che “all’esito dell’operazione le azioni che oggi costituiscono il capitale sociale di Juventus saranno annullate” e che, di conseguenza, “solo i sottoscrittori delle nuove azioni risulteranno azionisti Juventus”. Dunque per i circa 40mila piccoli azionisti del club torinese la scelta si preannuncia dolorosa: mettere mano al portafoglio oppure rassegnarsi a veder azzerato il proprio investimento. Nulla di anormale o illecito. Si tratta solo di una delle conseguenze di una chiusura di bilancio così negativo da consentire alla Juventus l’adesione a quanto previsto dall’articolo 2447 del Codice Civile.Per chi sottoscrisse la discesa in Borsa della Juventus nel 2001 pagando 3 euro e 70 centesimi ad azione si tratterà di un vero e proprio bagno di sangue. Ma anche chi avesse deciso di puntare sulla società torinese in questi dieci anni non se la passa meglio e non solo perché oggi le azioni si sono svalutate di oltre il 70% e valgono meno di un euro ciascuna sul modello di quanto accaduto anche per Lazio e Roma, le altre due società calcistiche italiane quotate in Borsa. A pagare la cattiva gestione post Calciopoli potrebbero essere, insomma, semplici tifosi e piccoli investitori che si erano fidati della Juventus. I tecnicismi di Borsa dicono che probabilmente una parte di loro sottoscriverà l’aumento di capitale garantendo il successo all’operazione finanziaria, ma non spiegano che farlo in tempo di crisi e di bilanci familiari sempre più ristretti e senza la prospettiva di un qualsiasi ritorno economico considerato l’andamento storico delle ‘azioni calcistiche’ rappresenterà un vero atto d’amore pagato, ancora una volta, a caro prezzo".
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