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Il centrocampista dell'Inter, Fredy Guarin, è stato intervistato da Tuttosport. Ecco le sue parole:
"Un anno fa la sommossa per non farmi andare alla Juve. Cosa mi è rimasto? L'idea che tutta quella gente era lì sotto la sede dell'Inter perché non mi voleva vedere con un'altra maglia. La protesta dei tifosi è stato uno dei motivi che mi ha convinto a restare e oggi la mia testa è solo per l'Inter.
Come ho vissuto in quei giorni? Mi sono trovato davanti a un bivio ed è stato un momento difficile per la mia carriera e anche per la mia famiglia. Non è normale vivere emozioni così forti anche per un calciatore: alla fine però tutto si è risolto nel modo in cui volevo, ovvero restare all'Inter e sentirmi importante. Da allora è passato del tempo e oggi posso dirlo in tutta serenità: ho fatto una scelta importante e di notte dormo tranquillo per quella decisione.
Pentito? No e semplicemente perché non volevo andarmene dall'Inter. Ero seduto proprio a questo tavolo e di fronte a me c'erano il presidente Thohir e Mazzarri: mi hanno chiesto cosa volevo fare e io ho detto loro la verità su come la pensavo rispetto a quanto era accaduto. La decisione definitiva non spettava solo al sottoscritto, ma, quando Thohir si è seduto di fronte a me e mi ha chiesto cosa volessi fare, io gli ho risposto senza esitazione che volevo restare all'Inter. Quella è stata un'esperienza che mi reso più forte: ho imparato a prendere decisioni importanti e ho capito certe dinamiche del calcio italiano avendole vissute in prima persona.
Ho capito quanto l'Inter tenesse a me? E' vero, considerato che la decisione finale sul fatto di tenermi è stata presa dal presidente. Thohir sa quanto posso dare come giocatore ma pure come persona a questo gruppo.
Ora che è di nuovo mercato? Beh, dell'argomento hanno parlato tante volte Mancini e la società: io sono sereno e penso soltanto all'Inter"
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