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E’ sicuramente Icardi l’uomo del momento in casa nerazzurra. Tra l’altro, quando lui segna la squadra per cui gioca non perde mai. Sono ben undici i precedenti sin dai tempi della Sampdoria, l'evento si è ripetuto anche sabato scorso contro la Juve, che è poi stata l’unica volta in cui un suo gol non ha contribuito a portare 3 punti. Per il resto, tutte vittorie.
Lui si definisce un allievo di Milito e Palacio ma resta il fatto che un gol alla Juve, contribuisce inevitabilmente ad insinuarsi nella memoria degli interisti. Icardi è il tipo di attaccante che non passa mai inosservato dai vari c.t.; . La prima a farsi viva fu la Spagna, quando aveva 15 anni. Lui che segnava a raffica nelle giovanili del Vecindario, alle Canarie. E poi arrivò l’Italia: Evani l’aveva visto segnare a ripetizione nella Primavera della Samp e nell’aprile del 2012, tre settimane prima del suo esordio con gol in B, lo convocò per l’Under 19.
Icardi però è sempre stato fedele alle sue origini e si è sempre sentito argentino sognando la convocazione con quella maglia. Nell’estate scorsa ecco di conseguenza la chiamata dell’albiceleste Under 20 allenata dal c.t. Trobbiani. Un’amichevole e un torneo giovanile, 5 partite e 3 gol, e appuntamento all’inverno per la consacrazione: il sudamericano sub20. Ma poco prima che partisse la Samp cambiò ds e allenatore: e venne bloccato. Maurito accolse il no a denti stretti, ripagato poi da una vetrina straordinaria. Prandelli l’avrebbe voluto nel gruppo, finché non mette un’altra maglia tecnicamente ci sono ancora speranze, ma lui ha declinato ringraziando: si sente argentino.
Ora il sogno è la nazionale maggiore. Il C.T. Sabella lo monitora e tramite una rete di osservatori ha preso anche contatti con lui quando giocava nella Sampdoria. I prossimi impegni della nazionale argentina sono tra circa un mese per le qualificazioni mondiali contro Perù e Uruguay, ma sarà dura. Poi si va a inizio marzo, amichevole in Romania: se Mauro ci arriva alla grande, forse si può.
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