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Icardi sta diventando uomo-squadra. Ma quel passaggio dal 25% al 9%…

Sono alla luce del sole i grandi miglioramenti di Icardi. Mancini lo sta trasformando nel classico centravanti moderno e cioè lo sta abituando a giocare per la squadra uscendo spesso dall’area di rigore. Ma se da un lato la crescita tecnica lo...

Riccardo Fusato

Sono alla luce del sole i grandi miglioramenti di Icardi. Mancini lo sta trasformando nel classico centravanti moderno e cioè lo sta abituando a giocare per la squadra uscendo spesso dall’area di rigore. Ma se da un lato la crescita tecnica lo sta facendo diventare sempre di più uomo squadra, dall’altro, questo suo nuovo modo di giocare gli ha fatto perdere l’istinto del killer spietato, letale. Lucido. E in questo attacco in cui il gol a volte pare un miraggio, beh, quel Maurito manca un bel po’.

E’ evidente, del resto, come  questa squadra dipenda maledettamente da lui: 20 gol stagionali fra campionato e coppe non li fanno tutti. Poi è arrivato anche Palacio, ma la dipendenza da Maurito è evidente: segna lui e solitamente qualcosa di buono succede; non segna ed è tutto in salita.

Occhio, quindi, alla percentuale realizzativa: Mauro è passato dal 25% del prima al 9% del poi. E’ l’evidenza dei fatti. Occhio anche alla precisione offensiva: il 47% prima della modernizzazione, il 18% dopo. In queste gare (da Cagliari-Inter in poi), Mauro ha realizzato due gol: uno ai sardi, appunto, e l’altro al Napoli su rigore. Sia chiara una cosa: in lui conterà anche la stanchezza, considerando che il turnover di Mancini raramente lo coinvolge; detto ciò, è vero che la pressione sull’avvio dell’altrui azione è filtro importante, ma forse Icardi andrebbe rimesso laddove stava di più e meglio, ovvero con vista-porta.