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Identikit di Casemiro, sogno proibito dell’Inter

Lorenzo Roca

Bell’identikit di Casemiro fatto da Extratime, il periodico della Gazzetta dello Sport. «Un fisico da granatiere, due piedi gentili di scuola verdeoro e un soprannome che sembra rubato a qualche fumetto.È il 19enne Carlos Henrique...

Bell'identikit di Casemiro fatto da Extratime, il periodico della Gazzetta dello Sport. «Un fisico da granatiere, due piedi gentili di scuola verdeoro e un soprannome che sembra rubato a qualche fumetto.È il 19enne Carlos Henrique Casemiro, per tutti semplicemente Casemiro, centrocampista del San Paolo ultimamente inseguito da mezza Europa. Il ragazzo vanta due titoli continentali con la Seleção Under 17 e Under 20 e il Mondiale con quest’ultima. Soprattutto adesso che è arrivato anche il debutto nella Seleção maggiore e si è affermato come cardine del centrocampo tricolor. A differenza di coetanei ben più reclamizzati (da Neymar al compagno di squadra Lucas), pare raggiungibile a una cifra di gran lunga inferiore a quella fissata dalla clausola rescissoria, di circa 30 milioni di euro. Casemiro ha colmato egregiamente il vuoto creato nel centrocampo del San Paolo dopo la partenza di Hernanes. Di lui Casemiro dice: «Un esempio, come persona e come atleta. Un giocatore che ho sempre preso come modello. Ma il mio idolo più grande è Zinedine Zidane»Casemiro ha sempre avuto il calcio nel sangue: «Era così forte che emergeva contro ragazzini di 4-5 anni più grandi, e quando ha compiuto 11 anni l’ho segnalato al San Paolo. Lo caricavo sul motorino e lo portavo agli allenamenti nel centro sportivo di Cotia una volta alla settimana» ricorda il suo primo tecnico Nilton de Jesus Moreira.Nonostante le indubbie qualità tecniche, Casemiro ha dovuto superare due ostacoli fisici non da poco. Innanzitutto il lento sviluppo fisico e, nel 2007, un’epatite che ne mise a rischio la carriera sul nascere. «La notizia mi fece sprofondare. Passai 3 mesi senza poter toccare il pallone, ma il San Paolo mi ha garantito pieno appoggio, e io non ho mai smesso di credere che ce l’avrei fatta. Se non sei il primo a credere in te stesso, non puoi pretendere che gli altri ti diano fiducia». Anche in famiglia la situazione non era delle migliori, abbandonato dal padre ad appena 5 anni: «Si preoccupa sempre per me e i suoi due fratelli, ha un affetto smisurato. Io gli dico sempre che è l’uomo di casa», ha raccontato la madre Magda.Secondo l'allenatore Marcelo Lima e l'ex milanista Rivaldo: «Lui e Lucas si sono rivelati i migliori prodotti del settore giovanile dai tempi di Kakà, sono già pronti per l'Europa».