- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
in evidenza
Cambiasso e Maicon hanno segnato i gol che sono serviti a battere il Chievo. Il due a zero finale potrebbe far sembrare la partita una pratica facile facile, ma ci sono voluti più di sessanta minuti per sbloccarla. Il timoniere dell'Inter è riuscito là dove avevano fallito attaccanti del calibro di Eto'o e Pazzini.
Per il Giornale: "Ha vinto l’Inter che si è rimboccata le maniche, quella dei grandi vecchi, degli inesorabili combattenti, una squadra figlia dell’orgoglio: qualità che trova e riscopre sempre dentro di sé e nessun allenatore può donarle. Il regista del centrocampo e il devastatore di fascia di tutte le grandi storie nerazzurre di questi anni. Quando funzionano quei due, la squadra prende diversa faccia. Poi, per i gol, di solito ci pensano altri. Stavolta hanno fatto da soli", scrive Riccardo Signori.
La partita dell'equilibrio, così l'ha definita Cambiasso nelle interviste del post-gara, forse anche pensando al lavoro a centrocampo fatto da Capitan Zanetti che ha detto la sua pure stavolta. "Zanetti ha dimostrato ai compagni voglia, verve, subito pronto a correre e penetrare nelle carni del Chievo. Per chi ama lo sport e i suoi campioni, è stato uno spettacolo che valeva il biglietto e, soprattutto, il piacere di amare lo sport. Poi anche il capitano ha mollato un po’, ma per venti minuti è stato la bandiera al vento di questa squadra", si legge nello stesso articolo.
Maicon da una parte e Nagatomo dall'altra, sono stati la spina 'nei fianchi' del Chievo, poi quei due gol segnati al momento giusto da due che in nerazzurro han vinto tutto. "All’Inter - conclude Signori - sarà tornata la forza dei nervi distesi. I suoi attaccanti si son presi colpevole vacanza. Ma forse era giusto così: questa storia doveva essere risolta dalla vecchia guardia, quella della prima ora. Solo loro conoscono la fatica di un faticoso risollevarsi. La storia della pazza Inter insegna".
© RIPRODUZIONE RISERVATA