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Undici sconfitte in campionato come nel 47-48. Ore calde, il tracollo a Napoli non c’è stato,ma perdere così fa male. Reazione zero, Ranieri dritto in piedi a braccia conserte, chiuso nel suo silenzio tranne quando deve difendersi. Eccolo il presidente,l’andaturae la voce tradiscono:ora, a sangue freddo, si può fare qualcosa? Le alternative a Ranieri non ci sono.Ci sono soloipotesi che crollano una dopo l’altra come pedine di un domino.Guardiola e Blanc, i nomi di peso, non arrivano adesso, non sono lì con il piede sul gas pronti a volare a Milano. Zeman sembra più una provocazione, un nome contro, uno che vive nel terrore senza aver paura di nessuno, magari va da Cambiassoe gli dice di stare zitto in panchina. Walter Zenga attuale allenatore dell’Al Nasr: prende un buon ingaggio, gioca la Champions asiatica e non c’è nessun motivo per gettare via tutto per tre mesi. Restano Andrea Stramaccioni, allenatore della Primavera e il duo Baresi-Figo. Qualcuno immagina Stramaccioni che va da Stankovic e gli ordina di fare pressing su Semyour, prossimo avversario con il Catania? Difficile. E Figo,senza patentitno, sta bene dov’è, ha trovato una poltrona comoda e non ha intenzione di bruciarla. È tutto questo chefrena Moratti al cambio, oltre a una questione personale e di correttezza verso Claudio Ranieri che ha accettato incondizionatamenteogni scelta societaria, dalle cessioni ai mancati acquisti invernali.
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