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Nel Giorno della Memoria anche la 'Scala del calcio' diventa un luogo di ricordo. Insieme all'Inter, al Comune di Milano, per non dimenticare Arpad Weisz e non solo, anche tutto ciò che la sua vita, la sua storia, hanno significato. "E tuttora significano - come ha sottolineato Milly Moratti al momento di scoprire la targa in onore dell'allenatore dell'Ambrosiana scomparso con la famiglia ad Auschwitz -. L'Inter ringrazia per aver avuto questa opportunità di non dimenticare. Il nome della nostra squadra era Internazionale non a caso e divenne poi Ambrosiana in anni difficili, pur rimanendo questo carattere nel dna, un significato di integrazione che noi oggi continuiamo ad affermare, perché al servizio di questa integrazione vogliamo essere".
IL MISTER - Presente per l'Inter anche Claudio Ranieri, allenatore, proprio come Weisz: "È un onore per me essere qui oggi. Tra le tante cose che più mi hanno impressionato di un grande uomo ma anche grande allenatore che Weisz è stato, vorrei sottolineare che lui fu il primo tecnico a scendere in campo, ad allenare i giocatori, a seguirli di persona. Da allenatore questo ha un grande valore. Questa targa che è stata affissa qui oggi è importante per ricordare una persona che ha fatto bene a Milano e ci aiuta a non scordare quello che è stato".
IL CAPITANO - Non poteva mancare alla cerimonia odierna anche il capitano nerazzurro, Javier Zanetti: "Poter essere qui, insieme a voi, per non dimenticare una persona che è parte della storia della nostra famiglia nerazzurra ha un grande significato, anche per portare avanti insieme valori fondamentali per tutti noi".
Davvero emozionante il momento in cui è stata scoperta la targa, alla presenza dell'assessore allo Sport di Milano, Chiara Bisconti, del console di Ungheria, Istvan Manno, del presidente della Comunità Ebraica, Roberto Jarach, e di Mattero Marani, autore del libro "Dallo scudetto ad Auschwitz. Vita e morte di Arpad Weisz". Insieme, per non dimenticare.
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