Interessante articolo sull'edizione odierna de La Repubblica che affronta in modo dettagliato la crisi di pubblico che sta affliggendo gli stadi di tutta Europa: «Ogni domenica una poltroncina su due resta libera negli stadi europei. La crisi svuota le tribune insieme ai portafogli e aumenta il suo peso fra i fattori della desertificazione degli spalti. Investe il continente, ma produce effetti diversi a seconda del tessuto economico dei singoli paesi. Fra i primi venti campionati, dall’Inghilterra fino alla Bulgaria, la percentuale media di riempimento degli impianti sfiora il 50%. Cattedrali sprecate, ma non per tutti. Perché l’Europa a due velocità ha uno specchio fedele nelle code al botteghino. Il pallone diventa un bene superfluo, se non di lusso, e risente della riduzione di spesa delle famiglie nei paesi maggiormente colpiti dalla crisi: è una voce da tagliare. Fra i Pigs, i paesi con i conti pubblici in disordine e un’economia nazionale poco competitiva, i dati sull’affluenza allo stadio sono una fotografia lucida e disarmante. La Grecia, campione d’Europa solo otto anni fa, oggi è al diciottesimo posto per media spettatori, con un’emorragia di pubblico irrefrenabile e un indice di riempimento degli stadi al 28,3%.Non va meglio al Portogallo. La Super Liga ha registrato un calo del 19,2% della media paganti, scesa a 8.851. Le strutture si riempiono per il 38,3%, fuori portata anche i 15 euro nel settore più popolare per una partita del Porto (8 per i soci). Affluenza ai tornelli in picchiata anche in Irlanda: solo il 29,5% dei posti disponibili. Qui la media spettatori è storicamente bassa, ma con la crisi si è registrato un ulteriore calo del 25%.Un caso a parte è quello spagnolo. In apparenza, la Liga non perde spettatori e resiste al terzo posto fra i campionati più seguiti d’Europa. Ma all’interno del Paese corrono due binari: il fascino internazionale di Barcellona e Real con la sfida fra i due giocatori più forti del mondo (Messi e Ronaldo), poi il resto della povera compagnia. Soltanto 7 volte si è registrato finora il sold out, e sempre con il Barça in campo. Senza i due club che da otto anni si litigano lo scudetto, la percentuale distadi pieni sarebbe poco superiore al 50%. Eppure per vedere la prossima gara dei blaugrana al Camp Nou contro l’Atletico non si spendono meno di 57 euro. Roba da ricchi.L’economista José Maria Gay de Liébana, presentando il suo annuale report su calcio e finanza, è stato drastico: «Entro cinque anni il calcio spagnolo rischia di chiudere». Il calo nei nostri stadi è una costante: -7,8% rispetto all’anno scorso.Dall’avvento della crisi a oggi, seimila spettatori in meno (in un campionato intero, 2,3 milioni di biglietti persi). Nonostante la fuga, i prezzi restano cari come nel resto d’Europa, a fronte di servizi scadenti. La Germania da due anni doppia l’Italia: in media 42mila spettatori contro 20mila, l’indice di riempimento è 86% contro 48%. La Serie A è sui livelli della Polonia (45,7%) e un po’ meglio solo di Romania, Portogallo, Irlanda e Grecia. Se la Francia resiste — ma l’iniezione di petroldollari e campioni non ha riempito gli stadi (66,6%) — l’Inghilterra galoppa. Arene piene al 94,6%, quasi impossibile trovare un ticket per United, City, Chelsea, Arsenal, Liverpool e Newcastle. Unico campionato ad aver aumentato (3,3%) le presenze. Eppure un biglietto per i Red Devils in offerta si trova a 32 sterline, non meno. Ma il dominio anglotedesco è certificato da un altro dato: al settimo e ottavo posto fra i tornei più seguiti ci sono Championship e Zweite Liga: la serie B inglese (69%) e tedesca (75%) riempiono gli stadi come il resto d’Europa può solo sognare».
in evidenza
Inchiesta sul crollo di spettatori negli stadi d’Europa. L’Italia…
Interessante articolo sull’edizione odierna de La Repubblica che affronta in modo dettagliato la crisi di pubblico che sta affliggendo gli stadi di tutta Europa: «Ogni domenica una poltroncina su due resta libera negli stadi europei. La...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.