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Con il rientro dell’ultima parte di delegazione, si chiude questa mattina la tournée indonesiana dell’Inter. Un vero successo, non soltanto sportivo. Sono stati infatti 90mila i biglietti venduti per le due amichevoli giocate dalla squadra di Stramaccioni a Giacarta. Oltre 50mila invece i tifosi che si sono messi in coda per visitare il villaggio costruito fuori dallo stadio. Entusiasmo alle stelle anche per visitare il museo arricchito da 10 maglie storiche. File interminabili per farsi fotografare anche con i trofei portati apposta da Milano: la Champions e la coppa del Mondiale per Club. Ancora più importante l’aspetto legato al marketing. Mentre l’Europa è sulle ginocchia, l’Indonesia ha un Pil in crescita del 15%, con gli investimenti pubblicitari che superano il +20% (da noi sono in calo del 15%). Il direttore commerciale nerazzurro Mario De Vivo spiega così la missione a Giacarta: «Per la prima volta l’Inter si è mossa come un sistema, arrivando qui anche con tre uomini del commerciale e due del marketing. Non tanto per l’ingaggio percepito (2,5 milioni di euro, ndr) quanto con un programma per mettere delle basi appunto commerciali. Non abbiamo ancora firmato, ma siamo vicini a chiudere 3/4 contratti di licensing legati ad abbigliamento, una carta di credito e gadget vario. Stiamo parlando con diverse ditte locali per delle sponsorship. Abbiamo diversi contatti avviati con aziende alimentari per alcuni prodotti a marchio Inter, tra cui un’acqua». Senza dimenticare l’apertura prossima di una Inter Academy e il consolidamento del rapporto con l’Inter Club Indonesia, che conta 15mila iscritti. «L’anno prossimo vogliamo portare qui la squadra Primavera che ha appena vinto la NextGen, la baby Champions. Sarà infatti importante fare un recall entro 12 mesi da questa tournée — prosegue De Vivo, che ci tiene anche a sottolineare un aspetto. Tutto questo è stato possibile ed ha avuto successo perché il primo a crederci è stato il presidente Moratti». Intanto ci si muove anche in altri Paesi asiatici. A cominciare dall’India, dove attraverso il colosso Tata è stato organizzato un torneo giovanile che ha coinvolto un milione di Under 15. I sedici più meritevoli faranno un mese di stage a Milano, presso il «Centro sportivo Giacinto Facchetti»
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