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Inizia il campionato del Kondo: mai in discussione per Mancini, il francese…

Sotto la lente d’ingrandimento da inizio stagione, oggetto di critiche feroci e spesso ingenerose, per Geoffrey Kondogbia è arrivato il momento di prendersi l’Inter. Il francese, dopo la rete messa a segno contro il Torino (rete da 3 punti)...

Giovanni Montopoli

Sotto la lente d’ingrandimento da inizio stagione, oggetto di critiche feroci e spesso ingenerose, per Geoffrey Kondogbia è arrivato il momento di prendersi l’Inter. Il francese, dopo la rete messa a segno contro il Torino (rete da 3 punti) non vuole sentire ragioni: ora inizia il “suo” campionato.

CRITICHE -  per 11 giornate gli è stato detto tutto il dicibile, dal «costa troppo» all’inadeguato, dallo svagato al «chi è e chi l’ha preso?». Poi, alla dodicesima, il lampo che ha fugato ogni dubbio e quella sforbiciata da tre punti: ed è questo l’inizio di un Nuovo... Kondo, quello che voleva Mancini e che cercava lo stesso francese che con quel colpo a Torino si è letteralmente «tolto un peso».

MAI IN DISCUSSIONE – il francese non è mai stato messo in discussione dal Mancio. La tesi è quella di tanti allenatori: farli giocare per... credere, immergerli nella vasca degli squali per far capire ai nuovi arrivati l’aria che tira. Poco alla volta, il francesone si è messo a lavorare, imparare, assorbire e alla fine si è inserito sempre di più nel sistema di mezzo.

RUOLINO - Ad oggi, 12 presenze (come Handanovic): sono i soldati nerazzurri con più caps, anche se in una gara (contro la Juventus) Kondo entrò giusto nel finale. Però l’emersione del francesone è evidente: contro il Torino, per esempio, ha giocato 79 palloni, poco meno di Gary Medel che anche come posizione sfrutta la propria centralità. Il gol lo ha aiutato, la squadra pure e il passar del tempo e gli allenamenti lo hanno certamente limato nei vizi.

NAZIONALI - La non-convocazione di Deschamps con i Bleus — la seconda consecutiva — ha paradossalmente aiutato lui e Mancini: a capirsi, a plasmarsi sul Mondo Inter.

MODELLO YAYA Col suo acquisto il Mancio ha voluto colmare il vuoto del Grande Rifiuto dell’estate scorsa. Kondogbia non ha personalità ed esperienza di Touré, ma una cosa è certa. Per Joffré, Yaya è un punto fermo della propria crescita.