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Inter, la strada per tornare grande passa da…

Lorenzo Roca

La Gazzetta dello Sport di oggi usa una parola per definire la sconfitta di Roma: impotenza. «I guerrieri di mille battaglie, quelli che non mollavano mai, sono spariti. la squadra non hai mai abbozzatto una reazione, persino gente come Zanetti e...

La Gazzetta dello Sport di oggi usa una parola per definire la sconfitta di Roma: impotenza. «I guerrieri di mille battaglie, quelli che non mollavano mai, sono spariti. la squadra non hai mai abbozzatto una reazione, persino gente come Zanetti e Cambiasso è parsa arrendersi. L'impressione è che la doppia mazzata rimediata fra Napoli in coppa e Lecce in campionato abbia intaccato le ritrovate certezze del gruppo. In più, aver impostato tutta la risalita sulla tenuta difensiva e ritrovarsi a incassare 11 gol nelle ultime quattro partite può portare a un legittimo sconforto. Come uscirne? Il calendario viene in soccorso, con le partite casalinghe contro Novara e Bologna prima dell'appuntamento in Champions. Ritrovare fiducia contro le piccole, e poi riprovare l'"ebbrezza" di una gara secca fondamentale può essere la strada per ritrovare convinzione. Il morale aiuta la corsa, ma non è tutto. Il momento interista è frutto anche di una rosa ridotta all'osso dagli infortuni. E di un mercato che ha privato la squadra di un pilastro del centrocampo come Thiago Motta, sostituendolo con Palombo (qualcosa si perde) e con l'Infortunato Guarin, che ne avrà per almeno tre settimane. Altri dovrebbero tornare prima, a partire da Sneijder. Il recupero di gente come lui, Alvarez, Forlan, forse Stankovic, ritorna fondamentale. Qualcosa bisognerà fare anche dietro, magari riconcedendo opportunità e fiducia ai "dimenticati" Ranocchia e Chivu. Ma la svolta deve arrivare anche dalla qualità, dal gioco, dalla fantasia. Le tre sconfitte hanno confermato che non si vive di soli equilibri, un modulo che contempli più "piedi fini" e meno mediani e terzini può permettere all'Inter di giocare di più la palla, e correre meno a vuoto dietro alla palla. E magari di fornire qualche occasione in più a Milito».