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L'edizione odierna di Repubblica parla dei recenti acquisti nerazzurri e di quelli che (forse) verranno legando il discorso alle questioni economiche, di pressante attualità nel calcio italiano: «Con ogni evidenza, l’Inter è la regina del mercato di gennaio. Ma intanto la frenesia interista provoca qualche turbamento nel calcio italiano. Sono molti a chiedersi, palesemente come Montella o nelle segrete stanze dei club, come faccia Thohir a investire così pur avendo sulla testa la daga pendente del Fair Play Finanziario e un dissesto nei conti che nel bilancio 2014 ammontava a -103 milioni. Domanda secca, cui bisogna dare una risposta articolata perché la materia è ispida e mutevole.
L’Inter ha un piano A e un piano B: che ottenga un posto nella Champions 2015-2016, oppure no. Ma è opportuno precisare che nel colloquio di Nyon il 7 novembre scorso, quando Thohir ha esposto il piano quinquennale di rientro dal passivo alla commissione Uefa, nelle previsioni contabili non c’era la qualificazione alla prossima Champions. Niente “overpromising” dunque, nessun eccesso di ottimismo o di promesse. L’Inter conta di cominciare a erodere i passivi aumentando i ricavi dal marketing e rendendo più professionale l’organizzazione interna del club, mentre senza Champions sarà necessario cedere almeno uno dei tre pezzi pregiati: Icardi, Handanovic e Kovacic.
Nel frattempo, sul piano finanziario, si lavora a un aumento di capitale che non verrà dai due soci di maggioranza Thohir e Moratti, ma dall’emissione di bond (avviati gli incontri con le banche: per ora i tassi sono troppo alti) o dall’ingresso in Borsa sui mercati asiatici. Questo era il piano di massima prima dell’avvento di Mancini. Poi, col Mancio e per il Mancio, si è deciso di rischiare».
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