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Dopo lo scambio Guarìn - Vucinic tifosi e stampa si sono scatenati nei commenti. Quasi unanime il coro pro Juve, che esalta l'operazione fatta da Marotta-Paratici. Eurosport ha ripercorso gli scambi del passato tra le due società schierandosi dalla parte bianconera e facendo notare come l'Inter ci abbia sempre rimesso.
«La storia degli scambi di mercato tra Inter e Juventus non lascia dubbi: i nerazzurri hanno sempre rinforzato la Vecchia Signora con giocatori che si sono saputi imporre in bianconero contribuendo alla conquista di numerosi trofei. In cambio la Beneamata ha potuto accogliere calciatori dal grande passato, ma ormai in fase calante. O, peggio ancora, celebri ignoti. Scelte a volte azzardate, altre incomprensibili per l’Inter.
Il primo della serie è Roberto Boninsegna alla Juventus per Pietro Anastasi all’Inter. Bonimba aveva 33 anni ma a Torino riuscì a fare la differenza. In tre anni segnò 35 gol vincendo due scudetti, una Coppa Italia e il primo titolo europeo della Juve, la Coppa Uefa. Prese così il via lo storico decennio del Trap. Anastasi a Milano non lasciò il segno pur essendo più giovane di cinque anni rispetto a Boninsegna: in due campionati mise a referto solo 7 gol vincendo una Coppa Italia. Fu l’inizio del declino: suo e dell’Inter.
Nell'estate del 1985 ci fu lo scambio fra Marco Tardelli e Aldo Serena. A proporlo fu il presidente nerazzurro Ernesto Pellegrini, che cercava un centrocampista di livello internazionale. Andò, però, meglio a Madama che con Serena, autore di 21 gol in due stagioni, vinse lo Scudetto e la Coppa Intercontinentale mentre Tardelli, ormai a fine carriera, non riuscì a esprimere sotto la Madonnina il suo miglior calcio. I nerazzurri, pentiti, si consolarono solo successivamente e riportarono Serena, futuro capocannoniere dello Scudetto dei record, a Milano con un esborso di 3,5 miliardi.
Nel 2004 l’operazione più assurda. Fabio Cannavaro lasciò l’Inter dopo due stagioni a bassi livelli per passare alla Juve. Alla base dello scambio le pressioni di Moggi che, secondo le indiscrezioni emerse a posteriori, intimava al giocatore di rompere con l’Inter: una supervisione che provocò una serie di infortuni molto sospetti. Il futuro capitano della Nazionale campione del Mondo nel 2006 nonché Pallone d’Oro arrivò in cambio di Fabian Carini, portiere uruguaiano allora 25 enne. Il primo anno giocò appena quattro gare di campionato, una in Champions e quattro in Coppa Italia. Dopo una stagione a Cagliari, tornò a Milano nel 2006-2007, mal’unico posto garantito che ebbe fu la tribuna.
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