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Questo il pensiero del giornalista Xavier Jacobelli, tratto dal suo blog 'mister x'.
"I giocatori del Bologna sono senza stipendio da luglio, la società è a rischio fallimento, la proprietà presente e quella non ancora passata sono sotto il tiro di una contestazione durissima quanto civile quanto meritata, ma la squadra va in campo, vince due partite in tre giorni nel nome e nel segno di Marco Di Vaio e di Alberto Malesani. Il coraggio, la dignità, la grinta del Bologna sono una lezione di calcio e di vita all'ignavia e alla pancia piena dell'Inter campione d'Italia e d'Europa, travolta martedì sera a Brema e alla farsa dello sciopero annunciato dall'Assocalciatori, ma poi, ovviamente, revocato, dopo settimane di parole, summit, vertici, controvertici, degni del peggior teatrino della politica. Nulla è impossibile: ce l'ha ricordato l'esplosione di gioia di Di Vaio dopo il gol decisivo al Chievo. Nulla è impossibile se ci credi, se sei davvero attaccato alla maglia e non la baci ad uso e consumo tv, ma perchè te la senti incollata alla pelle. Anche se quelli che in teoria sono i tuoi datori di lavoro, non ti pagano, ti prendono in giro e prendono in giro un intero popolo che sa subito da che parte stare e non sbaglia mai. Se a Brema, l'Inter satolla di milioni e di prebende avesse avuto la metà della metà dell'orgoglio Bologna, non avrebbe perso come ha perso. Se Campana e associati, in questi mesi di braccio di ferro con la Lega Calcio si fossero ricordati una volta, una volta sola, di denunciare ciò che sta accadendo al Bologna facendo sciopero per il Bologna, forse avrebbero guadagnato un po' di consenso. Invece, si sono meritati la sacrosanta rivolta dei tifosi contro un'agitazione che non stava nè in cielo nè in terra ed è puntualmente abortita. Che serva da lezione, la lezione del Bologna", conclude il giornalista.
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