in evidenza

Juve, Marotta: “Tra Inter e Juve c’è stato fair play, uno spot per il calcio”

Alessandro De Felice

All’indomani del sentito derby d’Italia, parla il direttore generale bianconero Giuseppe Marotta. “Io credo che lo sport sia soprattutto un fenomeno sociale, che deve trasmettere valori importanti, e la partita di ieri è stato...

All'indomani del sentito derby d'Italia, parla il direttore generale bianconero Giuseppe Marotta. "Io credo che lo sport sia soprattutto un fenomeno sociale, che deve trasmettere valori importanti, e la partita di ieri è stato uno spot positivo - sottolinea il dirigente del club torinese ai microfoni di Radio anch'io lo sport -. Ci tengo a evidenziare l'armonia tra le squadre e la direzione arbitrale che ha fatto trascorrere una piacevole serata. Quanto hanno inciso le dichiarazioni del giorno prima? E' chiaro che l'esternazione del nostro presidente e dell'allenatore hanno dato una visione più generale della partita e i giocatori, che sono dei professionisti seri, hanno capito che il loro impegno non doveva solo essere tecnico-agonistico ma di fair play. Il gruppo dei giocatori della Juve si è mostrato all'altezza, la società  ha lavorato per fare capire l'importanza di un impegno del genere e siamo felici che, al di là  della prestazione, siamo stati protagonisti per quanto ci competeva di una serata positiva". Complimenti anche ai due tecnici: "Benitez sta dimostrando in Italia, come già  fatto in Inghilterra e in Spagna, di essere un grande professionista che sa di calcio, ma che sa anche tenere un comportamento etico notevole. I due allenatori, Benitez e Delneri, hanno fatto di tutto per ricondurre la gara in un fenomeno esclusivamente sportivo, hanno dimostrato di essere non solo bravi allenatori ma anche ottimi insegnanti. Delneri è quasi vicino all'essere saggio, sicuramente è un tecnico molto esperto e come tale riesce a gestire situazioni con disinvoltura e sicurezza. Sono contento che sia italiano perché spesso i nostri allenatori non vengono valorizzati come meritano e si punta troppo spesso sugli stranieri, come se si portassero dietro chissà  cosa, ma io credo che il prodotto italiano anche sul piano degli allenatori è competitivo al massimo".