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«È come se l'Olanda avesse imparato la lezione dell'Inter, grazie a Sneijder: meno spettacolo e più concretezza. E domani contro la Spagna può farcela». Robert Kindt, fisioterapista olandese del Siena, è al 14/o anno di esperienza nel calcio italiano: quattro stagioni all'Udinese, due a testa per Vicenza, Atalanta e Bologna, ora al quarto anno in Toscana. Dieci anni fa, quando Toldo parava un rigore dietro l'altro contro l'Olanda agli Europei del 2000, era in ritiro con l'Udinese a Tarvisio. «Oltre a me c'erano due giocatori olandesi, Van der Veght e Wapenaar - ricorda Kindt -. Per tutta la partita esaltammo il nostro grande gioco, affermando sicuri che avremmo passato il turno. Quando l'Italia vinse, in trenta ci saltarono addosso».
Già, il grande gioco dell'Olanda che questa volta forse è mancato. «Per anni abbiamo dato spettacolo senza mai riuscire a vincere niente - afferma Kindt -. Però è quello il nostro stile ed è per questo che all'inizio del Mondiale non c'è stato troppo entusiasmo nonostante le vittorie, in Olanda. Poi, dopo il Brasile, è cambiato atteggiamento: ora, come sempre, tutto è arancione, le case , i locali pubblici, le strade. Se vinciamo, può succedere di tutto». E passi, per una volta, se manca il bel gioco: «Pazienza, è vero, lo possiamo considerare un risarcimento per tutti gli anni in cui abbiamo dato spettacolo senza centrare il risultato finale. Vogliamo vedere che effetto fa vincere». E cosa succederà nel ritiro del Siena? «Alcuni tifano Olanda per simpatia nei miei confronti, altri Spagna. Io cerco sempre di vedere la partita da solo, dopo l'esperienza del 2000. E se vinciamo, magari, chiedo un permesso di 24 ore per andare a festeggiare ad Amsterdam. Ma questo è solo uno scherzo».
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