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Uno degli obiettivi su cui dovrà lavorare Mancini è sicuramente recuperare il miglior Kondogbia. Il francese in campo sta già benissimo nel senso che è un pilastro, è difficile da smuovere, nei contrasti ha tonicità e anche a livello di corsa non dà mai l’impressione di essere in apnea. Durante l’estate ha più volte ripetuto di non essersi mai allenato così tanto, ma questo, invece di averlo limitato, sembra avergli concesso ancora più verve. Inutile girare tanto attorno alla questione: il problema di Kondogbia è sicuramente ed esclusivamente di ordine tattico.
E per due motivi: perché si sa che in Italia c’è molta più tattica che altrove. E perché a Monaco, il francese era abituato a giocare con un modulo diverso, che evidentemente serviva ad esaltarne le qualità. Lui non vede l'ora che il Mancio passi al 4-2-3-1 ma questo avverrà solo quando la squadra avrà acquisito più confidenza e fiducia nei propri mezzi. Anche perché, grazie al mercato di Ausilio e Fassone, i giocatori per schierarsi con un altro modulo ci sono sicuramente. Anzi, da un certo punto di vista, Kondogbia non sarebbe l’unico a trarre vantaggio da questo cambio.
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