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"Esonero Benitez? Ma andiamo", disse Moratti ai giornalisti. Ma avevano ragione loro. Perché se esonero non è stato, allora poco ci manca. Lo chiamano 'divorzio consensuale', come succede a quelle vecchie coppie che non hanno più nulla da dirsi. Troppi silenzi ad inizio stagione, troppa infortuni, troppi segnali e poi quell'esplosione di Rafa che è stata il preludio all'addio.
Ieri l'Inter e l'allenatore spagnolo si sono lasciati 'da amici': l'accordo prevede il pagamento di un solo anno al tecnico che non ha incassato l'intera somma prevista dal contratto biennale, facendo in modo che i suoi quattro collaboratori (incluso Carboni) abbiano l'ingaggio pagato fino al 2012. Sempre se il gruppo non troverà lavoro prima di quella data.
A Ben andranno quindi 5 mln e 300mila euro per 176 giorni effettivi di lavoro in casa nerazzurra. Trentamila euro al giorno che per l'Inter tra tasse e contributi pesano sul bilancio almeno il doppio.
Il presidente Moratti ha spiegato di non ritenersi soddisfatto del lavoro fatto fino al Mondiale da Rafa, ma si è convinto a lasciarlo andare dopo le dichiarazioni al veleno che hanno seguito la vittoria della Coppa del Mondo.
I ringraziamenti di Benitez a tutti quelli che lo hanno sostenuto durante la parentesi milanese fanno pensare che non ci saranno rivendicazioni future.
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