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Le valutazioni che i vari quotidiani sportivi gli attribuiscono in questo periodo non sono esaltanti. Hernanes è arrivato all’Inter con la targhetta di campione appiccicata in petto, il profeta che avrebbe rimesso le cose apposto. In realtà è quello che sta facendo, anche se in molti faticano a vederlo.
Hernanes è un fuoriclasse, un campione diverso da tutti gli altri. Un calciatore che alla classe limpida e tersa come un cielo di ferragosto, abbina contenimento e rincorse alla Oriali. Ha un modo tutto suo di illuminare la platea, ma non arriva agli occhi di tutti. C’è chi da lui vorrebbe solo punizioni che si insaccano sotto l’incrocio dei pali. Il brasiliano non si culla sulle proprie doti tecniche e non risparmia la fatica. In giro per l’Europa non ci sono molti calciatori come lui, anzi, accade spesso che chi sa di avere più qualità degli altri si imborghesisce, lui non lo fa. E’ un operaio con la laurea in tasca, uno di quelli che sceglie il freddo del cantiere al tepore dell’ufficio. Pianifica la battaglia e scende in guerra.
In giro si celebra la grande consacrazione di Mateo Kovacic, ma poniamoci tutti un quesito: da quando Mateo ha iniziato a deliziare gli interisti? La sua crescita è coincisa all’arrivo del profeta. E’ un caso? Sicuramente no!Il brasiliano –insieme a Cambiasso- ha donato sicurezza al numero dieci nerazzurro, che adesso sa di avere le spalle coperte, di conseguenza rischia di più la giocata. La sola presenza di Hernanes obbliga la squadra avversaria ad assumere un atteggiamento più prudente e meno sprezzante. Inoltre, c’è da considerare che il brasiliano è arrivato all’Inter in condizioni fisiche non ottimali, mentre questa estate lo attenderà una preparazione atletica con Pondrelli. Migliorerà ancora di più. C'è da scommetterci.
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