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La Stampa spara su Leonardo: “Potrebbe rivelarsi un bluff”

Eva A. Provenzano

Dalla genialità entusiasmante di una rimonta disperata e quasi riuscita al beffeggio continuo e quotidiano dei ben pensanti, convinti sempre più che Leonardo sia da buttare. L’inesperienza dell’allenatore, fortunato di poter fare la...

Dalla genialità entusiasmante di una rimonta disperata e quasi riuscita al beffeggio continuo e quotidiano dei ben pensanti, convinti sempre più che Leonardo sia da buttare. L'inesperienza dell'allenatore, fortunato di poter fare la gavetta in due squadre importanti, sta al centro di ogni analisi sull'Inter. Stasera in Coppa Italia la squadra nerazzurra si gioca la possibilità di arrivare in finale, ma soprattutto si gioca la faccia e l'orgoglio. 

Nel mirino c'è proprio lui, il brasiliano arrivato dall'altra sponda del Naviglio. Che secondo La Stampa ha un grosso difetto: "Come lo yoghurt e la marmellata anche le squadre di Leonardo hanno una scadenza: con la fine di marzo sono da buttare", si legge nell'articolo firmato stamane da Marco Ansaldo.

Questa Coppa pesa sempre pochissimo, se poi la vince l'Inter non pesa nulla: "E' l'unico obiettivo possibile - si legge nell'articolo - come andare a caccia di fagiani e tornare con un pappagallino impagliato. Questa coppa accontentava Moratti nei tempi cupi". Ed è chiaro, cristallino, il riferimento a Calciopoli, 'quell'imperdonabile colpa' nerazzurra. 

Addirittura una sconfitta potrebbe rivelare che Leonardo è 'un bluff'. "All'Inter ha vissuto tre mesi alla grande. I giocatori che avevano silurato Benitez si erano messi a sua disposizione, poteva sfruttare il serbatoio riempito dal suo predecessore con gli allenamenti e i suoi modi erano contagiosi. La benedizione di san Mourinho da Madrid lo aiutava a tenere legati i suoi orfani" si legge ancora nello stesso articolo.

Poi il derby e la sconfitta interna con lo Shalke hanno capovolto il mondo intero. E sono spuntati mugugni, valigie e quegli aneddoti di privilegi dati ai brasiliani e negati agli altri. Scegliere Thiago Motta davanti alla difesa è stato un errore, così come scegliere di puntare su Eto'o (ma la domanda è: su chi vuoi puntare se non punti su di lui?). 

"Sneijder - conclude l'articolo di Ansaldo - non è stato gestito in maniera chiara, Pazzini è sbiadito e sono emersi i primi attriti con Maicon. Leo 'il comunicatore' ha rinunciato alla conferenza stampa. Brutto segno se gli mancano le parole".