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Leonardo è come Benitez, Toto Di Natale è come Zico. Questa è l’analisi del giorno dopo Udinese Inter (3 - 1) firmata da ‘Il Giornale’.
Il giornalista, inviato per le partite dell’Inter, Riccardo Signori racconta un Udinese “che mostra tutto il bello del giocare: movimenti sincronizzati, incroci raffinati, tocchi delicati, gol e quasi gol, individualità”.
E invece l’Inter si è fermata. “Non c’è più la macchina da gol – si legge sul sito internet del quotidiano - c’è rimasto solo l’invariabile colabrodo difensivo, figlio di quel Samuel finito in infermeria. Questa era l’Inter che affannava Benitez, promettente ma usurata. In certi momenti impotente. Ora tutti diranno: mancava Milito. Dopo Rafa, ne ha fatto le spese pure Leo”.
La differenza d'età tra le due squadre in campo s’è notata e poi “i friulani hanno il loro Zico che si chiama Di Natale e un giocoliere soprannominato “maravilla“. L’Inter ha poca gente disposta a correre nel vuoto e nessun giocoliere che nasconda la palla. C’è Eto’o ma ogni tanto si riposa”, si legge ancora nell'articolo.
Una sconfitta che rischia di mandare in barba i sogni di rimonta interisti. Domenica, contro il Palermo, Leonardo dovrà fare a meno anche di Chivu, Cordoba e Stankovic fermati dai troppi cartellini gialli collezionati.
“La squadra nerazzurra – conclude Signori - a lungo andare, sempre più spossata e sgonfia, non può aggrapparsi agli alibi, guardi le reti subite (22) e le sconfitte (5 e una partita in meno). L’Udinese non la batteva dal 2004. Bisogna saper leggere i segnali del destino”.
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