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LAZIO-INTER: PARLANO DI BISCOTTO? DAI MONDIALI DEL ’78 AD OGGI QUANTI CASI

I soliti sospetti allietano o dilaniano le tifoserie del pallone a cavallo degli epiloghi dei tornei, di club o di nazionale. Lazio-Inter di ieri è l’ultimo anello di una lunga catena di partite che lasciano una striscia misteriosa, la...

Alessandro De Felice

I soliti sospetti allietano o dilaniano le tifoserie del pallone a cavallo degli epiloghi dei tornei, di club o di nazionale. Lazio-Inter di ieri è l'ultimo anello di una lunga catena di partite che lasciano una striscia misteriosa, la palla avvelenata che passa di mano in mano e prima o poi coinvolge tante squadre. Gli strali della Roma giallorossa fulminano la tenera Lazio vista ieri all'Olimpico, che sgambetta i romanisti lanciati nella corsa scudetto: l'Inter non c'entra e si gode comunque i risultati del gemellaggio tra tifoserie, ma rimane il sospetto che i giocatori di casa abbiano avuto soprattutto paura di una ritorsione di tutto il popolo biancazzurro in caso di gara tirata alla morte. E questo clima surreale ed eticamente scorretto richiama quello, a tifoserie unificate, del derby del 2004 sospeso per la falsa voce diffusasi della morte di un tifoso travolto da una camionetta della polizia. Ma tra Roma e Lazio c'è stato anche un 'gemellaggiò oggettivo nel derby della melina del 15 maggio 2005: un punto salvezza necessario ad entrambe con le due curve affiatate e inferocite al grido 'vergognatevì. Di screzi e sgarbi tra le due duellanti cittadine ce ne sono però altri: il più noto è il Roma-Juventus 1-2 del maggio 1973 con la Roma in vantaggio che crolla nella ripresa mentre il Milan conosce la fatal Verona e la Lazio a Napoli potrebbe ancora vincere la scudetto. Ma il ko chiacchierato dei giallorossi nella ripresa consegna lo scudetto alla Juve e rinfocola l'odio cittadino. L'anno dopo però alla penultima di campionato la Lazio perde in casa del Torino ma una contemporanea vittoria della Roma sulla Juventus (gol di Prati) consegna di fatto lo scudetto alla Lazio. Altri tempi e altri tifosi. Per la Roma c'è poi un altro episodio criticato: l'arrendevole sconfitta all'ultima giornata nel 2006 in casa col Torino (gol di Muzzi) che significa la salvezza per i granata. Ma tra sospetti e certezze il confine è ampio, illazioni e pettegolezzi sgorgano copiosi nel mondo del pallone. Con qualche punto fermo. Rimangono pochi dubbi infatti sulla natura spontanea del 6-0 dell'Argentina al Perù ai mondiali del 1978: i padroni di casa alla faccia della contemporaneità giocano conoscendo il risultato del Brasile. Per passare in finale devono vincere 4-0, i peruviani fanno passerella e ne subiscono sei, nello scandalo generale. Due episodi famosi riguardano i mondiali del 1982, quello vinto epicamente dagli azzurri di Paolo Rossi. Ma la prima fase è al rallentatore e per passare il turno gli azzurri pareggiano con il Camerun 1-1 suscitando sospetti ramificati di combine su cui esce anche un libro. Poi gli azzurri si svegliano e vincono i mondiali dominando ma quelle chiacchiere non si sono mai spente. L'altro episodio riguarda la gara Germania-Austria: tedeschi in vantaggio con gol di Hrubesch e poi una gigantesca melina senza farsi male perchè il risultato qualifica entrambe ai danni di una furibonda Algeria. E lo stesso quadro di alleanze oggettive travolge le speranze azzurre agli Europei 2004: volata qualificazione tra Danimarca, Svezia e Italia. Il regolamento, che poi sarà cambiato, prevede che nell'ultima gara a prescindere dalla vittoria dell'Italia basterà un 2-2 nel derby scandinavo per eliminare gli azzurri (che avevano impattato 0-0 e 1-1). Come per magia Danimarca e Svezia confezionano quel punteggio, e l'Italia esce gridando allo scandalo.