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tecnico del Milan Leonardo sogna un futuro del calcio italiano con una «etica da Champions» che abbia ragione una volta per tutte del clima avvelenato e della cultura del sospetto che si respira nel calcio italiano. Leonardo esprime l'auspicio di questo cambiamento quando durante la conferenza stampa della vigilia di Milan-Napoli gli chiedono il perchè del clamoroso riavvicinamento del Milan all'Inter in classifica e cosa ne pensi degli scenari lasciati intravedere da Josè Mourinho. «Io di Mourinho non so niente, me lo dite voi - risponde -. Io non so e allora sto zitto, però mi dispiace di questo casino da bar e spero si possa costruire un rispetto e un'etica simile a quello che c'è in Champions League»
Fanno notare a Leonardo che nelle due gare dell'Inter con Chelsea ci sono stati due clamorosi episodi da rigore non concessi agli inglesi sui quali i giornali italiani hanno per lo più taciuto mentre Carlo Ancelotti non ha speso neanche una parola su queste presunte sviste arbitrali. Mourinho quindi deve arrossire? Gli chiedono. «La Champions e il campionato italiano - risponde Leonardo - sono due realtà diverse. Gli episodi avvenuti nel nostro calcio qualche anno fa con squalifiche e penalizzazioni fanno sì che ci voglia del tempo per ricostruire l'ambiente e il giusto clima. Ma sarebbe il caso di darsi una calmata e di guardare alla Champions e anche a quanto avviene nei campionati mondiali come a un esempio positivo e da imitare».
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