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Fabrizio Biasin, dalle pagine di Libero, tira le somme della stagione nerazzurra, giunta al suo acme negativo ieri sera con l'eliminazione dalla Champions League per mano dell'Olympique Marsiglia e certifica molte delle cose che noi tutti tifosi nerazzurri pensiamo da tempo ma, chissà perché ci ostiniamo a non voler ammettere: «Dopo un pugno di minuti Sneijder, l’olandesino volante (nel senso che sta sempre a cinguettare su Twitter), sbaglia che neanche Margheritoni in «Mezzo destro e Mezzo sinistro» (filmone): boato di San Siro. Poi Mandanda fa il paio su Milito: smoccolano in 70mila. È l’inizio della fine perché la palla non entra e l’Inter è pazza per definizione. L’Inter ha raggiunto l’anno zero. Moratti sa che a giugno può fare solo tre cose: 1) Aprire il portafoglio. 2) Farsi prestare il portafoglio da un socio dell’est. 3) Mollare il colpo per il bene del club che ama come nessuno. Ieri i nerazzurri hanno giocato col cuore: tutti per uno uno per tutti. Erano con Ranieri e Ranieri era con loro. Si son dati da fare allo spasimo e qualcosa di buono hanno combinato. Non è bastato e qualcuno dice «meglio così che altrimenti si prendeva il Barcellona ed erano cavoli acidi». In effetti è così se si pensa che quell’essere venuto dallo spazio che si chiama Messi vale come tutta la nostra rosa messa insieme, magazzinieri compresi. Eppure chi ama il nerazzurro ieri non ha mai mollato: 70mila tifosi sugli spalti in una stagione come questa sono da applaudire a prescindere. Segno che l’amore per i colori neroazzurro c’è a prescindere dai risultati: Moratti questo lo sa e se non lo sa l’ha imparato ieri. Chi lo critica non lo fa per distruggere, ma per costruire».
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