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Lucescu: “Inter? Mi piacerebbe tornare in Italia. A maggio…”

Daniele Vitiello

Contattato dai colleghi di Tmw, Mircea Lucescu, attuale tecnico dello Shakhtar Donetsk, ha commentato così l’accostamento alla panchina dell’Inter, tanto sponsorizzato da alcuni addetti ai lavori: “È importante che se ne...

Contattato dai colleghi di Tmw, Mircea Lucescu, attuale tecnico dello Shakhtar Donetsk, ha commentato così l'accostamento alla panchina dell'Inter, tanto sponsorizzato da alcuni addetti ai lavori: "È importante che se ne parli, mi fa piacere. Però voglio finire bene il campionato, la mia squadra deve chiudere vincendo. A maggio finisce il mio contatto, in nove anni abbiamo fatto un buon lavoro, promosso giocatori giovani e acquisito prestigio internazionale. Ad oggi a fine stagione lascio lo Shakhtar Donetsk, ma può succedere di tutto".

Tornerebbe in Italia?"Non escludo nulla. Mi piacerebbe ritornare ad allenare in Italia, in questi anni ho acquisito maggiore esperienza vincendo diversi titoli e facendo crescere tanti giovani. Però ora devo pensare a chiudere bene con la mia squadra e cercare di vincere quello che è possibile".

L'Inter quest'anno non va. Che succede?"Tutto normale. Per anni l'Inter è stata protagonista, ha vinto tutto e avuto giocatori di grande esperienza. In questo momento probabilmente serve cambiare, costruire una squadra nuova, giovane e forte. Bisogna prendere una decisione importante per il futuro. I cicli finiscono, accade ovunque".

E lei, in che rapporti è rimasto con Moratti?"Eccezionali. Lui ha capito le difficoltà che ho avuto all'Inter: c'erano tanti giocatori a fine contratto, abbiamo avuto dei problemi. Ricordo anche gli errori arbitrali contro di noi. Incredibile. Sono stato sfortunato. Per il futuro, ripeto, non escludo niente".

E se le dico PSG cosa mi risponde?"Che è una bellissima squadra con grandi giocatori, matura per vincere qualcosa. Al PSG dovevo andare nel 1984, ero anche stato invitato dal presidente dell'epoca".

Perché non è andato?"Il regime comunista non me lo ha permesso. Ma ora, per fortuna, c'è un'Europa unita"