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LUCIO ” IO E DUNGA CREDIAMO NEL LAVORO E NELLA DISCIPLINA E SU DROGBA…”

Alessandro De Felice

In una lunga intervista al “Guardian” Lucio racconta la sua “fantastica” stagione con i nerazzurri e prova a spiegare come mai un giocatore schivo e mai troppo “pubblicizzato” come lui sia stato scelto da Dunga...

In una lunga intervista al "Guardian" Lucio racconta la sua "fantastica" stagione con i nerazzurri e prova a spiegare come mai un giocatore schivo e mai troppo "pubblicizzato" come lui sia stato scelto da Dunga come il capitano della "Selecao" : "La fascia da capitano non mi trasforma in un giocatore migliore o più speciale". Io sono solo uno degli 11 ragazzi in campo che lottano per il loro paese. Alcune persone hanno detto che assomiglio a Dunga in termini di comportamento in campo, soprattutto perché entrambi abbiamo giocato nel calcio tedesco e perchè siamo stati acquistati dallo stesso club in Brasile [Internacional ndr], ma la verità è che entrambi crediamo solo nel duro lavoro e nella disciplina come mezzo per vincere trofei nel calcio ". Nonostante sia stato "scaricato" da Van Gaal il difensore brasiliano non approfitta della vittoria in Champions per prendersi una rivincita nei suoi confronti anzi : "Io non gioco pensando a quello che è successo al Bayern. Non è stato simpatico il modo in cui me ne sono andato, ma nello stesso tempo ho un sacco di bei ricordi. Anche Van Gaal, dopo la partita, è venuto a dirmi cose piacevoli. Questo è il calcio: andare avanti e ottenere la tua ricompensa senza guardarti indietro". Il girone del Brasile si presenta come il piu’ difficile del Mondiale, visto che dovrä affrontare la Corea del Nord, il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Costa d’Avorio di Drogba già affrontato con l’Inter in Champions League: "Quel ragazzo è uno dei più forti attaccanti che ho affrontato in carriera, sia in termini tecnici che fisici. Ero così stanco dopo la partita a Stamford Bridge che riuscivo a malapena a muovermi. Durante la partita Drogba ha cominciato a urlare contro di me e l'arbitro a causa di un fallo e io gliene ho dette di tutti i colori. La frase mi è uscita in portoghese, ma credo che mi abbia capito benissimo. L’intimidazione è una delle poche cose che mi fa impazzire nel calcio".