«Fuori dal campo ha fatto delle cose che sarebbe stato meglio non fare, ma ha solo vent'anni e nessuno è perfetto a quell'età». In una lunga intervista al tabloid inglese 'Daily Mail', il tecnico del Manchester City Roberto Mancini giustifica il suo attaccante Mario Balotelli, colpevole in passato di alcuni atteggiamenti esuberanti grazie ai quali si è guadagnato il soprannome di 'Bad Boy'. «L'ho conosciuto quando aveva 17 anni e negli ultimi 3 anni è migliorato, è un giocatore fantastico. Nemmeno io ero perfetto, come non lo sono tutti i buoni giocatori», aggiunge Mancini. L'ex allenatore dell'Inter spiega il suo modo di gestire i giocatori, anche quelli caratterialmente più difficili: «In Italia alcuni tecnici vogliono mantenere una certa distanza dai giocatori, come Fabio Capello, ma questo non è il mio stile. Sono più simile a Carlo Ancelotti -sottolinea Mancini-. Ci sono aspetti comportamentali dei giocatori che non capisco, ma ho molto rispetto per loro e provo ad aiutarli». Mancini chiarisce infine quali sono i suoi obiettivi sulla panchina dei 'Citizens' e, alla domanda relativa al meteo 'grigiò di Manchester, risponde secco: «Sono qui per vincere, solo vincere, sempre vincere».
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Mancini: “Balo? I buoni giocatori non sono perfetti. Come allenatore somiglio a…”
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