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Mancini non vuole andar via fallendo: ora mesi di “casting”. Vuole 2 cose…

Roberto Mancini, dopo avere osservato l’Inter di Mazzarri vincere a Cesena, quella sera era in tribuna al Manuzzi, decise di tornare a Milano convinto che la squadra avesse delle basi più solide. In realtà, dopo il suo avvento sulla panchina...

Riccardo Fusato

Roberto Mancini, dopo avere osservato l’Inter di Mazzarri vincere a Cesena, quella sera era in tribuna al Manuzzi, decise di tornare a Milano convinto che la squadra avesse delle basi più solide. In realtà, dopo il suo avvento sulla panchina nerazzurra, la situazione non è per niente migliorata e l’epilogo sembra essere stato domenica, proprio contro il Cesena, in cui il tecnico nerazzurro si è fatto scappare un frase eloquente: “Sono stato troppo ottimista”.Tante di queste certezze sono state minate, anche dal fatto che, questa squadra un gol riesce sempre a prenderlo; solo in tre gare, infatti, Chievo, Empoli e Palermo, la retroguardia nerazzurra non ha subìto gol. Ma non solo; Shaqiri non ha ancora (in Kovacic) un valido ricambio; Podolski non è ancora esploso (e una punta esperta in più, un Osvaldo, manca per la turnazione); dietro non c’è una vera guida alpina, perché Ranocchia deve anche star dietro alla crescita (impalpabile) di Jesus e tutto si traduce in esitazioni sparse. In pratica: manca un Samuel, uno sceriffo. Se poi a queste amnesie si aggiungono gli altri errori del reparto (Carrizo, Vidic, D’Ambrosio etc...), ecco il frittatone. Ah, sia chiaro: anche Mancio ha sbagliato, ci mancherebbe, ma rispetto al 2008 le condizioni sono diverse. Chi pensa ad un Mancini che potrebbe ripensarci, sbaglia di grosso. Il tecnico di Jesi non ha intenzione di mollare dopo un «come-back» così sgonfio. Per questo sta facendo il mercato che verrà e il casting su chi c’è (per vedere chi rimarrà). Fra l’altro, poi, non ripeterebbe 4 volte la parola scudetto (per l’anno prossimo) se non sapesse di poter concorrere. Mancio vuole due cose: cominciare una stagione per vincere e col mercato plasmato sulle proprie esigenze. Poco non è, ma sufficiente per vederlo ancora tecnico dell’Inter sì.