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Matrix: “Strama sta lottando, Cassano fenomeno. E il razzismo…”

Alessandro De Felice

È un Marco Materazzi a 360gradi quello intervistato dal Quotidiano Sportivo quest’oggi. L’ex 23 nerazzurro evidenzia innanzi tutto il lato positivo in seguito al suo ritiro dal calcio giocato, in merito al quale dice:...

È un Marco Materazzi a 360gradi quello intervistato dal Quotidiano Sportivo quest'oggi. L'ex 23 nerazzurro evidenzia innanzi tutto il lato positivo in seguito al suo ritiro dal calcio giocato, in merito al quale dice: "sinceramente il calcio non mi manca tantissimo, sono tranquillo, mi godo la famiglia e cerco di dare il giusto peso a quello che è stato il mio mondo per tanto tempo: un gioco." Tra gli altri temi affrontati nell'intervista di Giulio Mola, Materazzi ha parlato del suo futuro, di Inter, di Mourinho, della prossima sfida di campionato tra i nerazzurri e la Juventus di Antonio Conte e di razzismo.Ecco cosa ha detto Matrix:

IL FUTURO - "Scegliere la via della panchina é qualcosa che ho in mente, anche perché nel mio piccolo in campo mi sentivo un po' allenatore, non ero velocissimo e cercavo di aiutare i compagni leggendo prima le azioni. Per ora studio al master per allenatori con Cannavaro e Inzaghi, poi vedremo."

SULL'INTER - "Per quanto riguarda la squadra e Strama, stanno vivendo una stagione fra alti e bassi, però c'é anche da dire che il mister non ha mai avuto contemporaneamente a disposizione giocatori come Stankovic, Chivu, Milito e Samuel, eppure é ancora lì a lottare per il terzo posto. Poi cé Cassano, un fenomeno. Lui dice sempre quello che pensa, a volte sbaglia, altre no, ma va accettato per quello che é, sopratutto considerando che in campo fa la differenza. Per quanto riguarda il mio rapporto con l'Inter, invece, dico che sono rimasto in ottimi rapporti sia con il presidente Moratti che con tutti i ragazzi. Se in futuro sarò preso in considerazione dalla società valuterò cosa fare, c'è tempo per ogni cosa."

INTER-JUVE - "É una grande partita. La prima cosa che mi viene in mente pensando a Inter-Juve è la partita che giocammo contro i bianconeri il 4 aprile del 2004. Rientravo da due mesi di squalifica causati da quella cavolata che feci tirando un pugno a Cirillo, vincemmo e io giocai una gran bella partita, ebbi una chance e non sbagliai. Riguardo al presente, la differenza tra Inter e Juventus credo si noti dalla classifica che dice sempre la verità. Loro sono la squadra più continua del campionato, sono ripartiti ricostruendo dalle macerie qualcosa di importante affidandosi a Conte che, secondo me, è un grande allenatore, un motivatore come Mourinho. In passato io è Conte ci siamo scontrati tante volte perché nessuno dei due voleva perdere, ma ora sono cose passate, ed io ho espresso chiaramente il mio sostegno verso di lui dopo le critiche che ha ricevuto a seguito dell'esultanza a Bologna perché anche io ero così, non vedo perché uno non debba festeggiare, l'ho fatto anche io con la maschera di Berlusconi ad esempio."

LE LACRIME CON MOU - "Volevano dire che avevo perso un amico. Con José ho un rapporto splendido, perché non solo mi faceva vivere la partita ma mi dava la sensazione di essere importante, cosa che non tutti facevano. Se farò l'allenatore dovrò considerare prima di tutto quelli che non giocano, perché sono loro che possono dare di più quando c'é bisogno. Succedeva a me e Cordoba."

SUL RAZZISMO - "Nel caso di Boateng, lui si trovò davanti gente frustrata, solo in Italia siamo rimasti razzisti. Io quando venivo insultato non ho mai pensato di lasciare il campo per due semplici motivi: non ho mai voluto darla vinta a quattro stupidi e sopratutto quegli insulti mi caricavano ancora di più. È vero, nel calcio a volte i tifosi esagerano, ma io posso solo sorridere se penso che in dieci anni in cui mi é stato detto di tutto, l'unica cosa che é stato in grado di fare il giudice Tosel é stata di darmi 10mila euro di multa perché esultai davanti ai tifosi avversari che mi cantavano figlio di p... D'altronde a quelli si faceva passare tutto.."

GRAZIE A... - "Nel gennaio del 2006, grazie a Facchetti ed al mio cuore che batte per l'Inter, feci la scelta più azzeccata di tutte: evitai di trasferirmi al Milan."