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MAURO INCORONA MOU: “HA BATTUTO GUARDIOLA. E TRA MESSI E SNEIJDER CHI E’ IL VERO FENOMENO?”

Ecco il giudizio di Massimo Mauro sulla sfida del Meazza. Giudizi positivi per tutti, con due protagonisti assoluti: José Mourinho e Wesley Sneijder: Uno stadio fantastico è stata la degna cornice di una delle imprese più belle del calcio...

Daniele Mari

Ecco il giudizio di Massimo Mauro sulla sfida del Meazza. Giudizi positivi per tutti, con due protagonisti assoluti: José Mourinho e Wesley Sneijder:

Uno stadio fantastico è stata la degna cornice di una delle imprese più belle del calcio italiano. L'Inter non è ancora in finale perchè contro il Barcellona mai dare nulla per scontato, ma questa serata nessuno potrà mai toglierla ai tifosi interisti e a tutti gli appassionati di calcio italiani senza esclusioni di tifo. Difficile dire chi è stato l'uomo più determinante ma certamente posso dire chi è stato il più furbo: Mourinho. Ha aspettato il Barcellona, lo conosceva bene, sapeva che la presunzione poteva essere letale alla squadra di Guardiola. Gli spagnoli non resistono: gli dai metri di campo e loro si buttano dentro, tentano le giocate, tutti a cercare il gol. Magari dimenticando quanto di tattico avrà predicato Guardiola nel preparare la partita. E Mourinho così l'ha battuto. In campo è arrivata un'Inter umile e intelligente. Ha avuto pazienza, ha fatto giocare il Barcellona per poi colpire con ripartenze micidiali. Non vorrei esagerare ma sono sicuro che a Mourinho non è dispiaciuto neanche il vantaggio del Barcellona: sapeva che poi non avrebbero resistito a cercare la goleada. Poi metto a confronto due giocatori: Messi e Sneijeder. L'argentino è sparito, non si è mai visto (solo un tiro pericoloso), un'ombra. L'olandese è geniale, come al solito nelle partite che contano. Non solo grande tecnica ma grande sofferenza in mezzo al campo e sempre pronto e lucido per la giocata giusta. Un giocatore completo, moderno e fondamentale in una squadra che vuole vincere. Chi è il vero fenomeno? Ma come dimenticare Milito, due assist e un gol, costretto ad uscire per crampi dopo i chilometri e gli scatti che ha dovuto fare. E le incursioni di Maicon, con quel gol che è un gioiello di tecnica (nel controllo). Non ho contato i palloni che hanno recuperato Thiago Motta, Zanetti, Lucio e Samuel. E i dribbling di Pandev. Ora Mourinho ha un grande lavoro da fare: conservare in questi sette giorni la stessa umiltà e intellligenza. Da Barcellona ora Madrid non è molto lontana.