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Mazzarri sembra aver scelto le due punte per affrontare la Fiorentina. Giocheranno Milito e Palacio che cercano l'intesa vincente e un gol che per il primo non arriva da ottobre e per il Trenza dal derby di dicembre.
"Sono pronto, decide il mister", ha detto nei giorni scorsi il bomber della storia nerazzurra. Dieguito sta cercando di ritrovarsi e vuole farlo proprio ora che all'Inter serve, ad un anno da un brutto infortunio al ginocchio che lo ha messo ko: "A 34 anni non è facile recuperare dopo un infortunio così, serve tanto lavoro e a volte si sta meglio, a volte no. Sono convinto però che posso dare ancora tanto a questa squadra. Posso solo far parlare il campo".
E' una specie di promessa fatta anche ai tifosi nerazzurri, con loro si è confrontato in settimana e a loro vuole dedicare le sue energie, gioca anche per chi lo ha sempre sostenuto, per chi lo ha scelto come idolo, per chi lo sta aspettando e per chi, anche se la sua storia con l'Inter finisse a giugno, sa che tutto quello che Diego ha fatto è stato mettercela tutta.
Ed è stato abbastanza per regalare ai cuori interisti il sogno realizzato di una vittoria che nessuno mai aveva osato immaginare così come poi si è materializzata. Un passato bellissimo, un futuro che forse lo porterà lontano da Milano e in mezzo c'è il qui e ora, il presente, una squadra che ha bisogno di lui, del suo meglio: "Cercherò di darlo, fino alla fine", ha assicurato. Parola di Principe.
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