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Mea culpa di Ranieri: “Ho messo Zarate, ho fatto un patatrac. Alvarez non impara…”

Eva A. Provenzano

Quando arriva in sala stampa è ancora amareggiato. A differenza di Guidolin che è sorridente e consapevole di aver conquistato tre punti importanti, mister Ranieri ha il volto tirato di chi sa che quella che ha appena perso era una partita che...

Quando arriva in sala stampa è ancora amareggiato. A differenza di Guidolin che è sorridente e consapevole di aver conquistato tre punti importanti, mister Ranieri ha il volto tirato di chi sa che quella che ha appena perso era una partita che non doveva perdere.

IL PATATRAC - Se la prende con se stesso il tecnico nerazzurro e spiega: "Ho messo Zarate perché volevo vincere la gara allargando il gioco, ma credo di aver fatto un patatrac, ho caricato la squadra di troppe aspettative, siamo andati tutti avanti e ci hanno preso in contropiede". 

TESTARDAGGINE - L'allenatore nerazzurro ha anche parlato di Alvarez: "Sto cercando di insegnargli che una volta che ha la palla deve velocizzare, andare in avanti e non tornare indietro. Non riesco a farglielo capire, ma non mollo, ci riuscirò, a questo serve l'allenatore", spiega ai giornalisti.

ARRENDERSI MAI - Non mollare, questa è la parola d'ordine che da oggi in poi farà da sfondo alla sopravvivenza nerazzurra. Si perché da oggi si tratta di sopravvivenza, giorno per giorno senza troppi propositi con l'obiettivo di fare meglio possibile: "Basta parlare di scudetto o altro - dice Ranieri - io non mollerò fino a quando la matematica non mi darà ragione". Sono numeri insoliti per l'Inter: Ranieri non cerca scuse, troverà il modo di uscirne: i conti prima o poi dovranno tornare.