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E’ finita l’era dei senatori all’Inter; lo zoccolo duro, quello dell’asado per intenderci non esiste più, e più passano i giorni, la cosa si nota in maniera evidente. L’unico rimasto e Zanetti, che nel ruolo di vice-presidente dovrà rappresentare l’eredità del nucleo storico e portare esperienza e carisma tra ragazzi che però hanno dato netta la sensazione anche nei primi giorni di ritiro di aver bisogno di tagliare il cordone ombelicale argentino. Di sicuro il Capitano è abbastanza intelligente da capire come e con che peso iniziare una nuova vita .Ora si riparte da zero e l’innesto di due “pitbull” come Medel e M’Vila apre un nuovo corso, e cioè quello di un’Inter dura e colossale. I due oltre a portare esperienza sono due che non le mandano a dire; M’Vila fa paura soltanto a vederlo, Medel ha tutto per diventare il nuovo Simeone. Medel è il classico giocatore che, conquista il cuore dei tifosi mettendo in campo la cattiveria giusta. Ma loro sono solo l’apice di un cambiamento che è molto più radicale di quanto sembri. Ecco che allora fa specie vedereun Nagatomo che trascina con scherzi e battute, c’è un Vidic che lascia parlare sguardo e palmares. Con Kovacic e Icardi pronti a sbocciare ora che non c’è più la «cappa argentina», un Palacio che ama restare defilato ma poi decide le partite, un Osvaldo che - se davvero arriverà - di pepe rischia di portarne fin troppo, cresce anche il ruolo di Handanovic. Il portierone sloveno dice tre parole al mese, perlomeno in pubblico, ma pesava già l’anno scorso e , tra le altre cose, a mercato chiuso affiancherà Ranocchia nell’affrontare la questione premi con la società.
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